24 ottobre 1922: la marcia su Roma matura in un periodo di crisi economica e di crisi di identità nazionale; la borghesia, attratta da Mussolini, lo aiuta; Vittorio Emanuele III, opponendosi all'azione di difesa votata dal governo, spalanca le porte al futuro dittatore. Segue un periodo di consolidamento al potere e di eliminazione degli avversari di caccia agli oppositori politici e intellettuali: è la fine della libertà di stampa. La Chiesa dà approvazione al fascismo, mentre aveva osteggiato liberalismo, socialismo e comunismo. Nel 25 marzo del '34 un plebiscito assicura definitivamente la adesione del popolo italiano a Mussolini che si getta in una serie di avventure per la soluzione dei problemi interni (battaglie del grano, parate, ecc.) e dei problemi di politica estera (Etiopia, Spagna, sanzioni, ecc.). L'avvicinamento al III Reich, provocato anche dall'atteggiamento ostile delle nazioni europee rispetto alla politica fascista, è la fine.
SCHEDA FILM
Regia: Nico Naldini
Attori: Giorgio Bassani - commento fuori campo, Guido Notari - voce dei cinegiornali
Soggetto: Nico Naldini
Sceneggiatura: Nico Naldini
Montaggio: Nico Naldini, Franco Arcalli - supervisione
Altri titoli:
Dalla marcia su Roma alla seconda guerra mondiale
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: DOCUMENTARIO POLITICO
Produzione: ALBERTO GRIMALDI PER PEA
Distribuzione: FOX; HOME VIDEO: CG ENTERTAINMENT (2021)
Data uscita: 2021-10-05
NOTE
- MONTAGGIO ESEGUITO SU CINEGIORNALI LUCE.
- DIGITALIZZATO IN 2K NEL 2021 DA CSC - CINETECA NAZIONALE A PARTIRE DA UN DUPLICATO POSITIVO CONSERVATO NEL FONDO ALBERTO GRIMALDI PRODUCTIONS.
CRITICA
"Naldini infatti avrebbe potuto (come hanno fatto i precedenti film di montaggio) ridurre l'avventura fascista a un fatto di vertice; invece ha preferito puntare sulle responsabilità di tutti, sull'isteria collettiva che coinvolse l'Italia. Il significato morale di 'Fascista' sta proprio qui, ed è una lezione che invita a riflettere sull'oggi, affinché l'irrazionale non abbia ancora una volta a prevalere." (Enzo Natta, 'Rivista del Cinematografo', 6, 1975)