Fame - Saranno famosi

Fame

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Ecco il remake del film cult di Alan Parker. Ma sembra più uno spottone per teen-ager cresciuti a pane e De Filippi

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USA 2009
New York. La High School of Performing Arts accoglie giovani artisti di talento - musicisti, attori e ballerini - che aspirano ad intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo. In un'atmosfera pregna di ambizione, competizione e disciplina, i ragazzi impareranno, con impegno e abnegazione, cosa vuol dire essere dei veri artisti ma anche il valore dell'amicizia e dell'amore.
SCHEDA FILM

Regia: Kevin Tancharoen

Attori: Naturi Naughton - Denise, Asher Book - Marco, Kay Panabaker - Jenny, Kherington Payne - Alice, Collins Pennié - Malik, Walter Perez - Victor Taveras, Paul McGill - Kevin, Anna Maria Perez De Tagle - Joy, Paul Iacono - Neil Baczynsky, Kristy Flores - Rosie, Debbie Allen - Preside Angela Simms, Charles S. Dutton - James Dowd, Kelsey Grammer - Joel Cranston, Megan Mullally - Fran Rowan, Bebe Neuwirth - Lynn Kraft, Cody Longo - Andy Matthews, Tiffany Espensen - Sorella di Joy, Ryan Surratt - Eddie, Tim Jo - Justin

Sceneggiatura: Allison Burnett, Aline Brosh McKenna

Fotografia: Scott Kevan

Musiche: Mark Isham

Montaggio: Myron I. Kerstein

Scenografia: Paul Eads

Costumi: Dayna Pink

Durata: 120

Colore: C

Genere: MUSICALE

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: UNITED ARTISTS, LAKESHORE ENTERTAINMENT, METRO-GOLDWYN-MAYER (MGM)

Distribuzione: LUCKY RED - DVD: LUCKY RED HOME VIDEO (2010)

Data uscita: 2009-10-09

TRAILER
NOTE
- COREOGRAFIE: MARGUERITE DERRICKS.
CRITICA
Non è il remake del fortunato film di Alan Parker (1980) che vinse gli Oscar obbligatori (colonna sonora e canzone), fece risorgere il musical, generò una serie tv e degenerò negli amici di defilippi&garrison più che del talento. E' il suo revival, aggiornato all'epoca del rap, di Alicia Keys e YouTube. La High School of Performing Arts di New York è di nuovo teatro di provini selettivi, e poi di 4 condensatissimi anni di lezioni creative, delusioni sulle punte, coreografie trascinanti, sfide a Bach, travagliati amori in corso, rabbia in cerca di un artistico canale di sfogo. Sullo sfondo: famiglie scettiche, truffatori di sogni e gasati bellocci da sitcom. In benedetto stile yankee, il talent show rifiuta le scorciatoie: nessuna anima nera dietro le quinte per far litigare il gregge e cast abile nel fingersi brutti anatroccoli. Dirige l'ex baby coreografo di Britney Spears e Madonna, spesso dimenticando di accelerare in musical per superare la retorica. Imperdonabile, in film come questi, ciccare la canzone finale. Nell'epoca del rap e di YouTube, tocca recuperare Irene Cara e Nikka Costa per far scattare slanci stile 'I'm Gonna Live Forever'." (Alessio Guzzano, 'City', 09 ottobre 2009)

"Torniamo tra le pareti laboriose e ultraselettive della celeberrima accademia newyorkese 'of Performing Arts', che forma cantanti, musicisti, attori, ballerini, scoraggiando senza pietà chi cerca le scorciatoie del successo e della fama senza merito. Qualità scenografiche, fotografiche, coreografiche e musicali. Ma non narrative."(Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 09 ottobre 2009)

"'Il successo che sognate costa. Qui si comincia a pagare'. Sante parole di un insegnante di 'Fame' di Kevin Tancharoen. Siamo nella solita scuola newyorkese di canto, danza e recitazione, fabbrica di artisti veri, non quelli delle tv italiane, dove spesso il successo si raggiunge non proprio con il sudore. I1 titolo originale è lo stesso dell'archetipo di Alan Parker (in Italia: 'Saranno famosi', 1980). Di questo rifacimento in Italia si lascia invece il titolo originale, la cui traduzione sbagliata diventa, con la crisi, quella giusta." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 09 ottobre 2009)

"La scuola del teatro fu soggetto di alcuni capolavori, da 'Palcoscenico' a 'A Chorus Line', ma questo 'Fame' è solo l'inutile remake di Kevin Tancharoen del film-telefilm che conquistò i battiti del cuore di neo ballerini. La nuova edizione è un'orgia di banalità scritta col misurino tv del teenager senza che mai un sospetto di interesse sfiori lo spettatore: solite ripicche di soliti allievi della solita N.Y. con la morale da cartolina. Giovane cast, si dimentica d'un lampo: parlano ed è telefilm, danzano ed è videoclip." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 09 ottobre 2009)