EVA

FRANCIA 1962
Tyvian Jones, uno scrittore inglese - trascurando la fidanzata Francesca, peraltro oggetto delle premure del produttore cinematografico Branco - lascia la città di Venezia, dove risiede abitualmente, per inseguire a Roma una donna enigmatica, Eva. La donna accetta di trascorrere un week-end con Tyvian appunto nella città lagunare, concluso dalla richiesta di un compenso da parte di Eva. Deluso, dopo qualche tempo, lo scrittore sposa Francesca. Sempre a Venezia, durante un'assenza della moglie, ritrova Eva accompagnata da un'occasionale amico. Tyvian e la donna trascorrono la notte insieme. L'indomani Francesca li sorprende; sconvolta, fugge e la sua imbarcazione si infrange contro una chiatta. Lo scrittore medita di uccidere Eva, ma non ne è capace, perché è troppo legato alla sciagurata. Si trascina da un bar all'altro in attesa delle brevi visite della donna, sempre in compagnia di un uomo diverso.
SCHEDA FILM

Regia: Joseph Losey, Guidarino Guidi

Attori: Jeanne Moreau - Eva Oliver, Stanley Baker - Tyvian Jones, Virna Lisi - Francesca Ferrari, James Villiers - Alan Mccormick, Riccardo Garrone - Il Giocatore, Lisa Gastoni - La Russa, Checco Rissone - Pieri, Enzo Fiermonte - Amico Di Branco, Nona Medici - Anna Maria, Alex Revides - Il Greco, Evi Rigano, Peggy Guggenheim, Joseph Losey, Van Eicken, Gilda Dahlberg, Giorgio Albertazzi - Branco Malloni, Vittorio De Sica, Roberto Paoletti, Ignazio Dolce, John Pepper - Il Ragazzino

Soggetto: James Hadley Chase

Sceneggiatura: Evan Jones, Hugo Butler

Fotografia: Gianni Di Venanzo

Musiche: Michel Legrand, Carlo Savina

Montaggio: Reginald Beck, Franca Silvi

Scenografia: Richard Macdonald, Luigi Scaccianoce

Durata: 100

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: ROMANZO DI JAMES HADLEY CHASE

Produzione: PARIS FILM INTEROPA RANK, INTEROPA FILM (ITALIA) PARIS FILM PRODUCTION (FRANCIA)

Distribuzione: CINERIZ - DURIUM HOME VIDEO

NOTE
DURATA: IN GRAN BRETAGNA HA CIRCOLATO UNA VERSIONE DI 111, IN FRANCIA DI 116, MA LA VERSIONE ERA DI 135.
CRITICA
"(..) Un'orgia di simboli (...) di particolari barocchi, di inquadrature studiate, di movimenti di macchina acrobati (...)". (G. Fofi, "Joseph Losey" in "Capire con il cinema, 1964)