Johnny Jakson è un piccolo impresario privo di scrupoli la cui esistenza ruota intorno a locali notturni di Soho e a piccoli artisti quasi tutti senza talento. Un giorno, per un colpo di fortuna, una sua amica ballerina, Maisie King gli presenta un giovane e talentuoso suonatore di bongo, Bert Rudge, idolo delle adolescenti. Johnny, fiutato l'affare, fa firmare all'inesperto musicista un contratto tutto a suo favore e con il suo nuovo roboante pseudonimo, Bongo Herbert, lo prepara a ottenere il meritato successo. La prima mossa di Johnny è quella di ottenere, con mezzi poco legali, che il direttore di un'industria discografica accetti di produrre un disco del suo pupillo per farlo poi apparire in uno show televisivo al fianco della famosa attrice americana Dixie Collins. Però Dixie, avendo intuito le potenzialità di Bongo, gli propone di andare in America per tentare di arrivare al successo e per riuscirci dimostra che alcune clausole del contratto redatto da Johnny sono illegali. All'impresario non resta che chinare il capo e continuare la ricerca dell'artista che lo renderà ricco.
SCHEDA FILM
Regia: Val Guest
Attori: Laurence Harvey - Johnny Jackson, Sylvia Syms - Maisie King, Yolande Donlan - Dixie Collins, Cliff Richard - Bert Rudge/Bongo Herbert, Meier Tzelniker - Mayer, Ambrosine Phillpotts - Lady Rosemary, Eric Pohlmann - Leon, Gilbert Harding - Se Stesso, Hermione Baddeley - Penelope, Reginald Beckwith - Reverendo Tobias Craven
Soggetto: Julian More, Wolf Mankowitz
Sceneggiatura: Wolf Mankowitz
Fotografia: John Wilcox
Musiche: Val Guest, Robert Farnon
Montaggio: Bill Lenny
Scenografia: Anthony Masters
Costumi: Beatrice Dawson
Durata: 120
Colore: B/N
Genere: MUSICALE COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, DYALISCOPE
Tratto da: COMMEDIA DI JULIAN MORE E WOLF MANKOWITZ
Produzione: MGM, VAL GUEST PRODUCTIONS
Distribuzione: MGM
NOTE
- GLI ABITI DI YOLANDE DONLAN SONO DI PIERRE BALMAIN.
CRITICA
"La vicenda, priva di interesse, è resa ancor più insipida da una regia del tutto anonima, che non riesce a dare consistenza psicologica ai personaggi né credibilità alle loro azioni." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 49, 1961)