Erik il vichingo

ITALIA 1965
Alla morte del re dei Vichinghi il potere passa al figlio, il vile e subdolo Eyolf, ed al coraggioso e audace cugino Erik. A causa delle vessazioni del re danese sulla popolazione vichinga, Erik decide di cercare una nuova terra al di là del grande mare. Dopo una lunga e avventurosa navigazione, insieme ad un gruppo di vichinghi fra i quali sono anche due sicari di Eyolf incaricati di ucciderlo alla prima occasione, Erik sbarca sul continente americano. Qui stabilisce amichevoli relazioni con una tribù indigena ma suscita le ire di un capo indiano a causa della preferenza dimostrata verso di lui da una principessa della tribù. Erik ed i suoi fidi vanno incontro a peripezie e avventure causate dalla sfiducia di una parte degli indigeni e dalle malvagie trame dei due sicari di Eyolf...
SCHEDA FILM

Regia: Mario Caiano

Attori: Giuliano Gemma - Erik, Gordon Mitchell - Bjarnik, Eleonora Bianchi - Gudrid, Elisa Montés - Wa-ta-wa, Eduardo Fajardo - Olaf, Beny Deus - Harold, Fedele Gentile - Capo vichingo, Gianni Solaro - Ambasciatore danese, Aldo Bufi Landi - Angheropoulos, Carla Calò - Madre di Erik, Erno Crisa - Eyolf, Alfio Caltabiano, Roby Ceccacci, Fortunato Arena, Franco Morici, Alan Parker, Lucio De Santis, Aldo Pini, Roland Gray

Soggetto: Arpad De Riso, Nino Scolaro

Sceneggiatura: Arpad De Riso, Nino Scolaro

Fotografia: Enzo Barboni

Musiche: Carlo Franci

Montaggio: Jolanda Benvenuti

Scenografia: Luciano Vincenti

Costumi: Maria Luisa Panaro

Altri titoli:

Erik, il vichingo

Erik, el vikingo

Vengeance of the Vikings

Erik, the Viking

Durata: 95

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: CINEPANORAMIC - EASTMANCOLOR

Produzione: NIKE CINEMATOGRAFICA (ROMA), A.S. FILM (MADRID)

Distribuzione: ATLANTIS FILM (1965) - RICORDI VIDEO, BMG VIDEO (PARADE)

CRITICA
"(...) L'America non è ancora stata scoperta, ma gli autori del film hanno già visto parecchi western (...) . Apprezzabile la ricostruzione scenografica, soprattutto negli esterni (...)". (J.J. Dupuich, "Saison '72", Parigi, 1972)

"Vichinghi all'italiana: come piatto forte della serata non è un granché, perché il regista Caiano non ha mai azzeccato un film. Prendiamolo come reperto d'epoca, o meglio come campione senza valore." (Francesco Mininni, Magazine Italiano tv)