Rosa Lulli, ha un figlio illegittimo, di nome Stefano, che vive con lei in casa del prof. Arlotta, Stefano ha vent'anni ed è innamorato di Lydia, la nipote del professore. Il giovane ha il vizio del gioco: la necessità, in cui si trova, di procurarsi una grossa somma per far fronte a debiti di gioco, lo spinge ad accettare l'amoroso invito di Jeannette, proprietaria dell'equivoca scuola di danze, dove Stefano va a suonare. Ma Jeannette è l'amante di Pasquale Anitrano, capo d'una banda criminale, che viene ucciso in casa di Jeannette, dal maestro di ballo, uno degli affiliati della banda. Jeannette non denuncia l'assassino; ma s'accorda con lui per far apparire colpevole Stefano, che giungerà ben presto per il convegno amoroso. Stefano infatti viene arrestato e processato. Lo difende un grande avvocato: colui, che vent'anni prima ha sedotto e abbandonato sua madre. Malgrado l'efficace difesa, Stefano vien condannato all'ergastolo: l'avvocato muore, dopo aver riconosciuto e legittimato il figlio. Lydia, frequentando la scuola di danza, sorprende un colloquio rivelatore tra l'assassino e Jeannette. Essa avverte la polizia; ma viene rapita dai malviventi. Durante l'inseguimento, Jeannette viene colpita mortalmente: prima di morire, confessa. L'assassino viene arrestato: Stefano, liberato, sposerà Lydia.
SCHEDA FILM
Regia: Luigi Capuano
Attori: Hélène Rémy - Lydia, Sandro Ruffini - Avv. Difensore, Marisa Merlini - Jeannette, Leda Gloria - Rosa Lulli, Ernesto Almirante - Prof. Arlotta, Leopoldo Valentini, Mimo Billi, Amedeo Girard, Guglielmo Barnabò, Tina Pica, Ignazio Balsamo, Bruno Corelli, Franco Interlenghi - Stefano
Soggetto: Armando Curcio
Sceneggiatura: Armando Curcio, Luigi Capuano
Fotografia: Giuseppe La Torre
Musiche: Alberico Vitalini
Scenografia: Alfredo Montori, Gaspare De Fiore
Durata: 90
Genere: DRAMMATICO
Produzione: FORTUNATO MISIANO PER ROMANA FILM
Distribuzione: ROMANA FILM - SIDEN
CRITICA
"La trama è quella che, rivoltata e stiracchiata abbiamo già trovato in parecchi film del genere. L'errore giudiziario alle spese di un innocente (...). Colpo di scena prima della fatidica parole fine". (F. Bernini, "Hollywood", n. 364, 1952).