ERCOLE A NEW YORK

Dall'Olimpo, Ercole vorrebbe andare sulla Terra. Figlio di Giove e di Alcmena (la moglie di Anfitrione re di Tebe), Ercole è pur sempre un semidio e d'altra parte a Giunone dà fastidio di averlo vicino. Giove esita un po', ma alla fine, in uno scatto d'ira, con un fulmine lo scaraventa giù a fare qualche esperienza in Terra. Caduto in mare e ripescato, Ercole - che in fondo è un semplice e non proprio un attaccabrighe - quando c'è da menar le mani contro gli arroganti accetta volentieri. Sbarcato a New York, si fa amico Frittella, venditore di ciambelline; sbalordisce con i sui muscoli e la sua spaventosa forza tutti quelli che incontra e finisce con il farsi notare in un campo di atletica in pieno Central Park. I suoi muscoli fanno effetto: allenatori e allibratori cominciano ad interessarsi a lui. Ma Giunone invia sulla Terra Nemesi per togliere la forza al giovanotto, il quale, in un incontro di sollevamento pesi con un certo Mostro, grande e grosso quasi come lui, fallisce clamorosamente la prova delle mille libre. Per alcuni bookmakers è un tracollo finanziario e comincia la caccia per le vie di New York di Ercole e dell'impaurito Frittella. Ma il Re degli Dei non può certo tollerare che suo figlio venga maltrattato: giusto un tuono ed Ercole, riprese le forze, avrà la meglio e se ne tornerà sull'Olimpo, dopo esperienze alterne fatte tra gli esseri umani.