La bella Nausicaa è dedita a severe ricerche: essa ha fatto degli studi sugli effetti, che la sconfitta produce sul cervello dei pugilatori. Esaurita dal lavoro, va soggetta a crisi, durante le quali vede in tutti quelli che incontra, i lineamenti a lei ben noti del giovane pugilatore Dinamite. A dir il vero, la volgarità di Dinamite e dei suoi amici ha destato in lei, al loro primo incontro, un senso di disgusto: malgrado questo, il giovane pugilatore esercita su di lei un fascino irresistibile. Dal canto suo, Dinamite, pazzamente innamorato della fanciulla, si conquista le simpatie della famiglia di lei e finisce col sposarla. Ma, in seguito ad un equivoco, Nausicaa, convinta che il marito la tradisca, si separa da lui e dichiara di non volerlo più vedere. Dinamite tenta di venire ad una spiegazione, ma i suoi sforzi sono vani. In tali condizioni egli deve affrontare un importante incontro; ma non vedendo Nausicaa tra gli spettatori, Dinamite non trova la forza di reagire agli assalti dell'avversario. Nel frattempo, il suo fido domestico, venuto a conoscenza dei fatti, che hanno generato l'equivoco, ne mette a parte Nausicaa, che si precipita allo stadio. Dinamite trionfa e dopo una breve schermaglia si riconcilia con Nausicaa.
SCHEDA FILM
Regia: Marino Girolami, Giorgio Simonelli
Attori: Ettore Bevilacqua - Il Massaggiatore, Giovanni D'Anzi - Il Manager Kid, Mario Ruspoli - Il Cugino Raol, Gianni Bonos - Il Cuoco, Lucia Bosé - Nausicaa, Enzo Fiormonte - Un Pugile, Belle Tildy - Jeannnette, Rolf Tasna - Dott. Rossi, Giuseppe Porelli - Comm. Invernaghi, Jone Morino - Donna Eva, Walter Chiari - Walter Martini, Carlo Mazzarella, Carmen de Lirio - Carmen, Carlo Campanini - Antonio
Soggetto: Marcello Marchesi, Vittorio Metz
Sceneggiatura: Marcello Marchesi, Vittorio Metz
Fotografia: Riccardo Pallottini
Musiche: Giovanni D'Anzi, Vittorio Mascheroni
Scenografia: Alberto Boccianti
Durata: 89
Genere: COMICO COMMEDIA
Produzione: EXCELSA FILM
Distribuzione: MINERVA FILM
CRITICA
"Walter Chiari e Lucia Bosè in una commedia piuttosto modesta nei risultati, se non nelle intenzioni, in cui Chiari fa valere la sua consueta disinvolta comunicativa al servizio di un soggetto che non dice nulla di nuovo (...)". (U. Tani, "Intermezzo", n. 9/10 del 15/6/1953).