S. Paolo del Brasile. Il sadico Zé do Caixão viene rilasciato dal reparto psichiatrico del Penitenziario di Stato, ma gli anni di reclusione non sono serviti a guarirlo dalla sua ossessione: trovare la donna che metta al mondo per lui il figlio perfetto. Infatti, una volta a piede libero e con l'aiuto del suo fedele servo, Bruno il gobbo, Zé si rifugia in un nascondiglio sotterraneo, sotto una baraccopoli, dove comincia ad insidiare brutalmente alcune donne che fanno parte di una setta indottrinata dallo stesso Bruno. Durante la sua missione, Zé viene perseguitato da una serie di orrende visioni e allucinazioni continuando imperterrito a lasciare dietro di sé un gran numero di vittime. La polizia si mette sulle sue tracce, ma qualcosa di terribile sta per mettersi in moto...
SCHEDA FILM
Regia: José Mojica Marins
Attori: José Mojica Marins - Zé do Caixão, Jece Valadão - Claudiomiro Pontes, Adriano Stuart - Capitano Oswaldo Pontes, Milhem Cortaz - Padre Eugênio, Rui Rezende - Bruno, José Celso Martinez Correa - Anticristo, Cristina Aché - Lucy Pontes, Helena Ignêz - Cabíria, Débora Muniz - Lucrécia, Thais Simi - Maíra, Cléo De Páris - Dott.ssa Hilda, Nara Sakarê - Elena, Giulio Lopes - Mário, Eduardo Chagas - Emiliano, Luis Melo - Seu Américo, Raymond Castile - Zé do Caixão giovane
Sceneggiatura: José Mojica Marins, Dennison Ramalho
Fotografia: José Roberto Eliezer
Musiche: André Abujamra
Montaggio: Paulo Sacramento
Scenografia: Cássio Amarante
Costumi: David Parizotti
Effetti: Omar Colocci, Kapel Furman
Altri titoli:
Embodiment of Evil
Durata: 90
Colore: C
Genere: HORROR
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: GULLANE FILMES, OLHOS DE CÃO PRODUÇÕES CINEMATOGRÁFICAS, FOX FILM DO BRASIL, TELEIMAGE, LOCALL
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 65. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2008).
CRITICA
"Regista e attore dallo stille folle e geniale, a lungo lontano dalle scene, torna realizzando il sogno e il capolavoro della vita e della carriera: 'Encarnação do demonio'. Pensato già nel '66, passato per sei sceneggiature e innumerevoli delusioni, pochi soldi e tante idee, effetti speciali con poco computer e ottime trovate artigianali vecchia maniera, il film è espressione di un'arte antica e un linguaggio moderno. Non solo un film di genere, ma un'opera completa, libera, selvaggia e coraggiosa. (...) Citazioni cinematografiche, di genere e non, e riferimenti culturali sono di altissimo livello - da Welles a Debord - lo studio sull'immagine e la fotografia è raffinato e senza tabù. Grazie ad esso abbiamo scene cult come la prescelta che esce dalla carcassa di un maiale, un Purgatorio orgiastico e splatter, un amplesso sotto una pioggia di sangue. Altro che B-movie, quel pazzo di José ha scritto di nuovo la storia della settima arte. Naturalmente con lettere di sangue". (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 31 agosto 2008)