Giuseppe Borbone, muratore trasteverino, decide di lasciare l'Italia per trasferirsi in Argentina insieme alla moglie Adele e alla figlia Maria. Giuseppe e la figlia sono pieni di entusiasmo mentre Adele, non più giovanissima e prossima a divenire madre, parte a malincuore. Durante il viaggio a bordo di un piroscafo argentino, Adele dà alla luce un bimbo il quale, benché battezzato con il nome di Italo, sarà un argentino. Giunto a destinazione, Giuseppe si mette subito al lavoro e per la famiglia trova presto una casetta, anche se non molto accogliente. Su sua proposta e con l'aiuto degli italiani d'Argentina si dà inizio alla costruzione di case per gli immigrati. Il giovane direttore del cantiere, un ingegnere argentino, che ama, riamato, la figlia di Giuseppe, favorisce l'iniziativa. Adele, però, soffrendo di nostalgia insiste per tornare a Roma e Giuseppe pur di ottenere il denaro per il viaggio di ritorno si procura una frattura a un braccio sul luogo di lavoro. Nel frattempo la situazione cambia, si inaugurano le nuove case per gli operai e Giuseppe, che ha reso un gran favore all'ingegnere, acquista meriti. Così anche Adele cambia idea: resteranno in Argentina e la ragazza sposerà l'ingegnere.
SCHEDA FILM
Regia: Aldo Fabrizi
Attori: Aldo Fabrizi - Giuseppe Borbone, Ave Ninchi - Sua moglie Adele, Adolfo Celi - Il falegname "professore", Nando Bruno - Gigi, Eduardo Passarelli - Gennaro, Giuseppe Rinaldi - L'ingegnere, Loredana - Maria, figlia di Giuseppe, Saro Urzì, Michele Malaspina, Julio Traversa, Ivan Grondona, Rino Salviati, Nicolas Olivati
Soggetto: Aldo Fabrizi
Sceneggiatura: Fulvio Palmieri, Piero Ballerini, Aldo Fabrizi
Fotografia: Piero Portalupi, Marco Scarpelli - operatore, Idelmo Simonelli - ass. operatore
Musiche: Alexandre Derevitsky
Montaggio: Rosalino Caterbetti
Scenografia: Abel Lopez Char, Manlio Cavallari
Altri titoli:
Gli emigranti
L'albergo degli emigranti
Durata: 95
Genere: SOCIALE
Produzione: JAIME CABOULI PER GUARANTED PICTURES ITALIA
Distribuzione: REGIONALE (1949)
NOTE
- PRESENTATO AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (III EDIZIONE, 2008) NELLA RASSEGNA 'ADOLFO CELI E I RAGAZZI TORNATI DAL BRASILE' PROMOSSA DALLA FONDAZIONE ENTE DELLO SPETTACOLO.
CRITICA
"La bonomia, l'arguzia, il buon senso del protagonista danno il tono alla vicenda. Riuscita la descrizione della vita a bordo e del battesimo. Gli stati d'animo dei protagonisti sono resi con efficacia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol, 25, 1949)