ELLING

NORVEGIA 2001
Elling e Kjell Bjarne hanno passato gli ultimi due anni chiusi in un istituto per malati di mente. Ora che sono fuori stanno cercando di vivere la loro vita come persone normali anche se Elling scrive poesie e le nasconde nelle confezioni di crauti al supermercato aspettando che prima o poi qualcuno le legga, e Kjell Bjarne è fissato con le donne.
SCHEDA FILM

Regia: Petter Næss

Attori: Per Christian Ellefsen - Elling, Sven Nordin - Kjell Bjarne, Per Christensen - Alfons Jorgensen, Jørgen Langhelle - Frank Asli, Marit Pia Jacobsen - Reidun Nordsletten, Hilde Olausson - Gunn, Ola Otnes - Hauger, Eli Anne Linnestad - Johanne, Cecilie A. Mosli - Cecilie Kornes, Joachim Rafaelsen - Haakon Willum, Per Gørvell - Eriksen, Knud Dahl - Cameriere Al Bar, Knut Haugmark - Portiere, Christian Smith

Soggetto: Ingvar Ambjornsen

Sceneggiatura: Axel Hellstenius

Fotografia: Svein Krøvel

Musiche: Lars Lillo-Stenberg

Montaggio: Inge-Lise Langfeldt

Scenografia: Harald Egede-Nissen

Costumi: Aslaug Konradsdottir

Altri titoli:

ME, MY FRIEND AND I

BRODRE I BLODET

Durata: 89

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Tratto da: ROMANZO "BRODRE I BLODET" DI INGVAR AMBJORNSEN

Produzione: MAIPO FILM-OG TV PRODUKSJON

Distribuzione: IIF

Data uscita: 2002-11-22

NOTE
CANDIDATO ALL'OSCAR 2002 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
CRITICA
"Privo di sentimentalismi e ricco di sentimenti, il film non solo è una curata descrizione della post-nevrosi, ma anche una commedia che, grazie a due attori superlativi, recapita in platea una parola di speranza, veicolata dalla poesia". (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 novembre 2002)

"In buon equilibrio tra piccoli drammi e incalzanti comicità, la convivenza fra un gigante allergico alla pulizia e fissato col sesso e un ometto troppo affezionato a mammà che soffre di gravi fobie sociali. (...) Tenerezze, scene madri, chiara origine teatrale (con gli stessi, collaudati, interpreti), forti iniezioni di 'volemose bene': nessuna crudezza picchiatella incresperà l'ottimista cielo di Norvegia". (Alessio Guzzano, 'City', 2 dicembre 2002)

"Tutto quello che non avreste più avuto voglia di vedere da una vicenda mille volte narrata, che 'smazza' le carte in gioco furbescamente, condendo le cupe atmosfere norvegesi di un pizzico di 'Qualcuno volò sul nido del cuculo' e una scorza di 'idioti' edulcorato e ripulito delle sgradevolezze vontrieriane. Che abbia provocato crisi di riso è spiegabile nella misura in cui esiste un pubblico di bocca buonissima, immacolato e vergine, che crede ancora ai buoni tutti da una parte e ai cattivi tutti di là, dove non batte il sole". (Aldo Fittante, 'Film Tv', 3 dicembre 2002)

"Tenerezze, scene madri, chiara origine teatrale (con gli stessi, collaudati, interpreti), forti iniezioni di 'volemose bene': nessuna crudezza picchiatella incresperà l'ottimista cielo di Norvegia". (Alessio Guzzano, 'City', 10 gennaio 2002)