In un'immaginaria corte mitteleuropea nei primi anni dell'Ottocento, i granduchi di Fugger-Babenhausen hanno seri problemi dinastici. La loro successione è, infatti, nelle mani del loro unico figlio, il principe Lotario, che, però, non sembra avere affatto fra le sue priorità quella del matrimonio. La Granduchessa confida le sue pene al pittore dongiovanni Wolfgang Cazotte checonvince Lotario a sposare la principessa Ludmilla. Ma qualcosa non va per il verso giusto ed i novelli sposi sono costretti a trasferirsi, per qualche tempo e lontano da occhi indiscreti, nel piccolo castello di Rosenbad. A sorvegliare sulla loro privacy viene scelta una bellissima amazzone vergine: Ehrengard. Nell'incantevole luogo, mentre Lotario e Ludmilla coltivano il proprio amore, Cazotte tenta di sedurre Ehrengard.
SCHEDA FILM
Regia: Emidio Greco
Attori: Jean-Pierre Cassel - Wolfgang Cazotte, Audrey Matson - Ehrengard, Lea Padovani - Granduchessa Di Fugger-Babenhausen, Alessandro Haber - Matthias, Christian Borromeo - Principe Lotario, Catherine Jarret - Principessa Ludmila, Caterina Boratto - Contessa Von Gassner, Patrizia De Clara - Lispeth, Odino Artioli - Kurt, Anita Laurenzi - Signora Pogendorf
Soggetto: Karen Blixen
Sceneggiatura: Emidio Greco, Enrico Filippini
Fotografia: Giuseppe Lanci
Musiche: Wolfgang Amadeus Mozart
Montaggio: Gino Bartolini
Scenografia: Amedeo Fago
Costumi: Lia Francesca Morandini
Durata: 96
Colore: C
Genere: STORICO ROMANTICO
Specifiche tecniche: 1:1,66
Tratto da: ROMANZO OMONIMO DI ISAK DINESEN (PSEUDONIMO DI KAREN BLIXEN)
Produzione: ENZO PORCELLI PER ANTEA CINEMATOGRAFICA PER RAI RETE UNO
Distribuzione: KEY FILMS (2003)
Data uscita: 2003-07-04
NOTE
- PRESENTATO ALLA MOSTRA DI VENEZIA 1982. PREMIO "CINEMA E SOCIETA' "1983.
IL FILM NON E' STATO DISTRIBUITO PERCHE' ACQUISTATO DALLA GAUMONT ITALIA CHE FALLI' POCO DOPO. IN SEGUITO HA AVUTO SOLO UNA DISTRIBUZIONE MARGINALE MA E' TORNATO NELLE SALE NEL 2003.
- DISTRIBUITO IN SALA IN ANTEPRIMA A TORINO IL 27/06/2003.
- KAREN BLIXEN HA FIRMATO IL SUO LIBRO CON LO PSEUDONIMO DI ISAK DINESEN.
CRITICA
"Adattato con tocco sicuro sullo schermo dalla preziosa collaborazione di Enrico Filippini, il film è scandito in momenti o 'movimenti' musicali. Si tratta di un immaginario regno mitteleuropeo di due secoli fa. (...) Ciò che importa davvero è il gusto della confezione di un oggetto delicato e rivolto a soddisfare un piacere sottile, e quello del gioco intellettuale della seduzione che ironicamente si rovescia contro il seduttore". (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 5 luglio 2003)