L'agente della narcotici Jim Ranor chiede al superiore, il capitano Larry Dodd, di essere affiancato alla giovane collega Kristen Cates in una pericolosa missione per stroncare un traffico di stupefacenti che fa capo a Will Gaines, proprietario del "Thriller Club", un miserabile locale di periferia. Inizia così una pericolosa odissea che porta i due agenti ad immergersi nello squallido e spietato mondo dei piccoli spacciatori, tra cui spicca Walker, che li mette in contatto con le altre persone che affiancano Gaines, il quale però rifiuta sempre di consegnare loro droga di qualsiasi tipo. I due, oltre ad avere una relazione, cadono ineluttabilmente nella spirale della tossicodipendenza, soprattutto Jim. Walker confida a Kristen che nel giro lo si sospetta di essere un poliziotto, e Jim decide di dirgli la verità e di promettergli l'immunità in cambio dell'acquisizione di prove contro Gaines. Alla fine i due sono costretti dai superiori ad incastrare quest'ultimo con una messa in scena, mentre Walker non regge alla pressione e si suicida. Al processo Gaines e gli spacciatori vengono condannati, ma una sera qualcuno, di cui Kristen scorge la mano tatuata, uccide Jim nella sua roulotte, lo stesso giorno del rilascio di Gaines dietro cauzione. Al processo contro costui, mesi dopo, Kristen, ormai uscita dalla Polizia, testimonia, e riconoscendo dal tatuaggio il killer nell'imputato, lo scagiona per poterlo attendere nella sua macchina all'uscita del locale e vendicare Jim.
SCHEDA FILM
Regia: Lili Fini Zanuck
Attori: Sam Elliott - Larry Dodd, Tony Frank - Nettle, Dennis Letts, Special K. McCray, Jennifer Jason Leigh - Kristen Cates, Max Perlich - Walker, Jason Patric - Jim Raynor, William Sadler - Monroe, Gregg Allman - Will Gaines
Soggetto: Kim Wozencraft
Sceneggiatura: Peter Dexter
Fotografia: Kenneth MacMillan
Musiche: Eric Clapton
Montaggio: Mark Warner
Durata: 95
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO "RUSH"
Produzione: RICHARD D. DANUCK
Distribuzione: UIP (1992) - MGM HOME ENTERTAINMENT
CRITICA
Questo film sui tossicodipendenti si ispira ad un romanzo di successo di Kim Wozencraft, e nonostante l'evidente desiderio di impressionare lo spettatore con la cruda realtà di un mondo disperato e rivoltante, nonchè con l'ambigua situazione dei tutori della legge costretti ad infrangerla e via via sempre più presi in un vortice degradante, rimane piuttosto fiacco, scolastico, senza vero nerbo narrativo. Tutti i personaggi, forse eccettuato Walker, il meno peggiore della combriccola, non ci indicano con il loro comportamento, alcuna via d'uscita da un tunnel nella cui oscurità caotica e maledetta è assai difficile distinguere i veri colpevoli. La figura della ragazza, che sotto un aspetto fragile rivela una volontà superiore a quella del collega, diventa un emblema di una lotta senza speranza. La giustizia, dal canto suo, denuncia nelle sue file pericolose smagliature sia nella prevenzione che nella repressione della criminalità legata alla tossicodipendenza. Vi sono poi momenti dove si sfiora il grottesco, come nella scena in cui il capo della polizia, il capitano Dodds, Jim e Kristen sono invitati ad unire le mani per partecipare ad una preghiera propiziatoria alla loro sacra missione di custodi del bene. Ed il lato negativo del film risiede proprio in questa visione pessimistica delle forze dell'ordine e dalla convinzione che ricava lo spettatore che qualsiasi sforzo contro la piaga del secolo sia tutto sommato, vano. (Segnalazioni Cinematografiche)