Effedia - Sulla mia cattiva strada

ITALIA 2008
E' un documentario biografico prodotto da Dori Ghezzi, in cui Fabrizio De André si racconta attraverso più di trenta canzoni, vari filmati e un lungo racconto in prima persona. Il titolo nasce da 'Effedia - Sulla mia cattiva strada' un brano scritto da Fabrizio De André con Francesco De Gregori.
SCHEDA FILM

Regia: Teresa Marchesi

Soggetto: Teresa Marchesi

Musiche: Fabrizio De André

Montaggio: Danilo Galli

Durata: 87

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DOCUMENTARIO MUSICALE

Specifiche tecniche: BETA DIGITAL PAL

Produzione: DORI GHEZZI DE ANDRÉ PER NUVOLE PRODUCTION

Distribuzione: DVD: SONY BMG MUSIC ENTERTAINMENT

NOTE
- PRESENTATO AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (III EDIZIONE, 2008) NELLA SEZIONE 'L'ALTRO CINEMA/EXTRA'.
CRITICA
"Un racconto di vita con molte note e molte parole inedite del marito, ma anche con l'intervento di molti che su di lui si erano espressi poco o nulla. Dal Wim Wenders che confessa la volontà di fare un film sulla sua vita e sulla sua carriera e spende parole splendide sulla sua arte (non a caso De Andrè è nella colonna sonora del suo ultimo 'Palermo Shooting') a Fiorello che sottolinea che era un intellettuale ma anche un cazzaro. Uno che ha divertito se stesso e gli altri. Ci si diverte e ci si commuove, la regista si nasconde e con il montaggio e tanto materiale bello e vario il film regala emozioni. L'intero spettro, proprio come faceva questo genovese straordinario. Uno capace di far interrompere Franco Battiato, momento davvero speciale del documentario, il quale cantando una sua canzone si interrompe, groppo in gola e occhi lucidi. Sentendolo parlare e cantare ci ricordiamo che ci manca. Non è nostalgia, il ricordo di tempi andati, è la necessità di averlo ancora qui a raccontarci il futuro." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 30 ottobre 2008)

"Alla lezione di stile, s'unisce la ricerca d'archivio. Così 'effedia' restituisce anche il De André meno noto al pubblico postumo: quello in bianco e nero, in giacca e cravatta bianca o in golf giro-collo di cachemire, l'uniforme della jeunesse dorée di quaranta cinquant'anni fa, quando chi nasceva a Genova, quartiere di Castelletto, sapeva che avrebbe sposato solo chi nasceva nei quartieri di Carignano o in Albaro. E viceversa." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 30 ottobre 2008)

"Un documentario efficace, commovente, sincero, in cui emerge, dal rassemblement di materiale d'archivio, un De André colto nella sua fragilità di persona, per niente attratto dalla spirale di voler diventare a tutti i costi personaggio." (Walter Vescovi, 'Il Secolo d'Italia', 30 ottobre 2008)

"Con un montaggio non cronologico vi troviamo mescolati frammenti di interviste, apparizioni televisive, esibizioni e momenti intimi. Un collage in cui sono centrali le associazioni tematiche ed emotive tra canzone e canzone. Tante conferme (il piglio lucido e disilluso, il reiterato e assolutamente non formale affetto verso gli emarginati) e qualche gemma (una splendida Rimini suonata in famiglia, con Dori e il figlio Cristiano al fianco, nella loro tenuta agricola in Sardegna)." (Giorgio Nerone, 'Il Riformista', 30 ottobre 2008)