Edmond Burke è un uomo d'affari di successo. Dopo aver ricevuto una premonizione da un'indovina, che gli dice di essere una 'persona speciale' a differenza degli altri, ma di essere "lontano dal luogo cui appartiene", Edmond decide, per cambiare vita, di abbandonare la moglie, che si lamenta per qualsiasi banalità, e il suo lavoro di agente di cambio. Tuttavia il mutamento non si rivelerà troppo fortunato...
SCHEDA FILM
Regia: Stuart Gordon
Attori: William H. Macy - Edmond Burke, Rebecca Pidgeon - Moglie di Edmond, Joe Mantegna - Uomo al bar, Julia Stiles - Glenna, Bai Ling - Ragazza del Peep-Show, Russell Hornsby - Shill, Mena Suvari - Prostituta, Dylan Walsh - Interrogatore, Debi Mazar - Direttrice Atlantic Leisure Club, Lionel Mark Smith - Protettore, Marcus Thomas - Uomo alla finestra, Jack Wallace - Chaplain, Denise Richards - Ragazza, George Wendt - Ragazzo al banco dei pegni, Bokeem Woodbine - Carcerato, Ryan March - Proprietario del bar, Patricia Belcher - Donna sul treno, Matt Landers - Spettatore, Wendy Thompson - Cameriera, Michael Saad - Guardia, Laurie Megan Phelps - Prostituta, Alexander von Roon - Proprietario del bar, Vanessa Born - Ragazza in ascensore, Bruce A. Young - Agente di polizia, Dulé Hill - Imbroglione, Vincent Guastaferro - Manager, Barry Cullison - Cliente, Michael Calder - Sceriffo, Jeffrey Combs - Impiegato, Wren T. Brown - Predicatore, Frances Bay - Indovina, Mary Castro - Ragazza mora, Aldis Hodge - Leafleeter
Soggetto: David Mamet - testo teatrale
Sceneggiatura: David Mamet
Fotografia: Denis Maloney
Musiche: Bobby Johnston
Montaggio: Andy Horvitch
Scenografia: Alan E. Muraoka
Costumi: Carol Cutshall
Effetti: Tim Carras, Bonus Light
Durata: 76
Colore: C
Genere: COMMEDIA NOIR
Specifiche tecniche: 35 MM
Tratto da: opera teatrale omonima di David Mamet
Produzione: CODE ENTERTAINMENT, DOG POND PRODUCTIONS, MUSE PRODUCTIONS, NEVERLAND FILMS INC., PRETTY DANGEROUS FILMS, WERNER FILM LLC
Distribuzione: FANDANGO (2007)
Data uscita: 2007-04-13
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005).
CRITICA
"Peccato che l'aggettivo 'inquietante' sia così inflazionato, perché calza a pennello a un film come 'Edmond', parabola scritta da David Mamet e diretta da Stuart Gordon che riporta d'attualità il tema espressionista del borghese demoniaco. (...) Mamet fa dire al personaggio cose da brivido, ma probabilmente vere, cui è duro guardare in faccia. Che ogni paura è riflesso di un desiderio: che tutti, nel profondo, coviamo qualche forma di razzismo; che istituzioni come quella carceraria possono apparire luoghi rassicuranti a chi si nutre d'ansia, perché là 'tutto è semplice'. Gordon riveste il testo perturbante col linguaggio filmico inadeguato." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 settembre 2005)
"Benché proiettato a tarda sera fuori concorso, 'Edmond' ha riscosso un trionfale successo in Sala Grande. Cinque minuti di applausi per il protagonista William H. Macy, icona di un certo cinema d'autore americano ('Fargo', 'Pleasantville', 'Magnolia'). Interprete duttile e spiazzante, non senza un ironico contrappunto finale in chiave gay, di questo wasp in giacca e cravatta. Alla maniera di Mamet, la storia oscilla tra iperrealismo noir e racconto morale, ma evitando lezioncine e predicozzi. Squisitamente 'mamettiana' anche la compagnia d'attori, tutti in partecipazione amichevole: da Joe Mantegna a Denise Richards, da Mena Suvari a Rebecca Pidgeon (moglie, nella vita, del drammaturgo". (Michele Anselmi, 'Il Giornale', 8 settembre 2005)
"Anche se ci fosse solo lui, ma c'è ben altro che circola in questa pazza notte, ne varrebbe la pena: lui è il 57enne William H. Macy, grande attore in lista di attesa per la fama. Insomma, il cinema indipendente americano, baciato qui dalla firma del bravo drammaturgo, ma anche sceneggiatore e regista, David Mamet che ha offerto una sua commedia anni '80 ma sempre attuale. Questo 'Edmond' è il film di Macy, lui lo sostiene, lo soffre e lo elettrizza con gli occhi. (...) Edmond è un travet, uno di noi, ma in versione horror e questo spiega la bella, asciutta regia di Stuart Gordon, autore di 'Re-animator', affascinato dalla esplosione atomica di una personalità. 'Sei in un luogo che non ti appartiene', dice la chiromante, poi il destino si compie, un cine-progresso agghiacciante di autodistruzione esemplare ma che gli evita perfino il rimorso: la strada per la coscienza è lunga, l'incoscienza è una scorciatoia." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 13 aprile 2007)
"Mamet è davvero un maestro di perversione, di contraddizione, abile nel grattare via la patina superficiale per far emergere la vera essenza del nostro vivere. Certo il teatro un po' si sente nell'insistenza dei dialoghi, ma il merito di Gordon sta nel non puntare sul trucidume, ma nel creare una disagevole tensione costante pedinando il suo Edmond. Interpretato da William H. Macy, un mostro di personaggio e di bravura, autentica personificazione del malessere catturato da Mamet e tradotto in sceneggiatura. Poi accanto al protagonista una galleria di attori che passano da Joe Mantenga a Mena Suvari, da Julia Stiles a Bai Ling, da Denise Richards a Rebecca Pidgeon, tutti in piccoli ruoli, a Edmond, miserabile uomo perbene che un appuntamento rimandato ha trasformato. Un mostro banale, non da film dell'orrore, ma di quelli che si incontrano ovunque. Anche davanti a uno specchio." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 13 aprile 2007)
"Di un rigore esemplare, 'Edmond' è destinato a restare un punto di riferimento nei discorsi sulla drammaturgia contemporanea fra scena e schermo."(Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 13 aprile 2007)