Bianca, ricca ereditiera, essendo orfana, vive nel suo palazzo con lo zio tutore e la cugina Olga. Bianca è fidanzata a Carlo giovane banchiere; Olga, mentre accarezza la cugina, in realtà ne è gelosa. Un giorno essa si trova nello studio di Paolo, un pittore, che le fa una corte assidua, quando giunge improvvisamente Carlo. Olga si nasconde in fretta, ma dimentica sul divano un monile di Bianca, dono del banchiere, che essa aveva preso di nascosto per adornarsene. Carlo lo vede, crede che Bianca sia l'amante di Paolo e sfida quest'ultimo. Nel duello Carlo resta ferito gravemente; Bianca, credendo che la causa del duello sia stata un'altra, misteriosa donna, entra come novizia in un convento, in Francia. Uscitane, prima di aver pronunciato i voti, in seguito alla legge francese per la soppressione degli ordini religiosi, ritorna a casa sua, in Italia. Trova che la cugina, mentre è l'amante di Paolo, ha sposato Carlo; ma benché un caso le abbia rivelato tutta la verità, decide di perdonare. Olga, però, vistasi scoperta, si propone di fuggire con un nuovo amante; ma viene uccisa da Paolo. Caduto il castello delle menzogne, Bianca e Carlo potranno finalmente ascoltare la voce del loro cuore.
SCHEDA FILM
Regia: Camillo Mastrocinque
Attori: Constance Dowling - Carlo, Massimo Girotti - Paolo, Roldano Lupi - Tutore Di Bianca, Annibale Betrone - Lo Zio, Ave Ninchi, Filippo Scelzo, Armando Migliari, Elvira Betrone, Jone Morino, Maria Pia Spini, Rosetta Pasquini, Annette Bach - Olga
Soggetto: Camillo Mastrocinque, Gaspare Cataldo, Ivo Perilli
Sceneggiatura: Ivo Perilli, Gaspare Cataldo, Camillo Mastrocinque
Fotografia: Gábor Pogány
Musiche: Ezio Carabella
Montaggio: Roberto Cinquini
Scenografia: Ottavio Scotti
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Produzione: GIULIO MANENTI PER MANENTI FILM
Distribuzione: MANENTI FILM
NOTE
COLLABORATORE AL SOGGETTO E ALLA SCENEGGIATURA (NON CCREDITATO):MARIO CAMERINI
CRITICA
"[...] Per fortuna Mastrocinque non ha calcato la mano e ha diretto con un dignitoso senso di equilibrio, che anche se non raggiunge l'effetto voluto, spesso salva dal ridicolo talune troppo improbalili situazioni [...]. L'ambiente è reso con esattezza [...] e si nota un senso di "pulizia cinematografica" che fa piacere [...]". (R. Morazzani-Pietri, "Hollywood", n. 236 del 1950).