"Il pesce siluro è innocente" (60') - Due consumati pescatori di anguille nella sacca di Goro; una giovane donna e un uomo dediti alla raccolta delle vongole e delle cozze; un pescatore che alleva pesce da spettacolo lungo i canali del Fiume.
"Per soli uomini" (83') - Lungo il Po di Maistra, nell'estremo Delta del Po, in località Ca'Pisani, in una delle valli che il Fiume crea alla sua foce, vivono tre uomini dediti all'allevamento del pesce, Gabriele, il capo; Claudio "Sgalambra"; Giorgio "Bertinotti".
SCHEDA FILM
Regia: Elisabetta Sgarbi
Attori: Fabio Genovesi - "Il pesce siluro è innocente", Gao Xingjang - "Il pesce siluro è innocente", Boris Pahor - "Il pesce siluro è innocente", Vittorio Sgarbi - "Il pesce siluro è innocente", Gabriele Levada - "Per soli uomini", Claudio Candiani - "Per soli uomini", Giorgio Moretti - "Per soli uomini"
Soggetto: Elisabetta Sgarbi, Eugenio Lio
Sceneggiatura: Elisabetta Sgarbi, Eugenio Lio, Fabio Genovesi - testi, Gao Xingjian - testi, Boris Pahor - testi, Vittorio Sgarbi - testi
Fotografia: Andrès Arce Maldonado, Elio Bisignani
Musiche: Franco Battiato
Montaggio: Andrès Arce Maldonado, Elisabetta Sgarbi
Scenografia: Luca Volpatti
Costumi: Betty Fiore
Suono: Pino Pischetola - mix
Altri titoli:
Due volte Delta - Il pesce siluro è innocente
Due volte Delta - Parte seconda: Il pesce siluro è innocente
Due volte Delta - Per soli uomini
Due volte Delta - Parte prima: Per soli uomini
Durata: 144
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Produzione: BETTY WRONG CON RAI CINEMA
NOTE
- FILM IN DUE PARTI PER UNA TRILOGIA SUGLI UOMINI DEL DELTA DEL FIUME PO. DURATA: "IL PESCE SILURO E' INNOCENTE" (60'); "PER SOLI UOMINI" (83').
- SELEZIONE UFFICIALE ALLA IX EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2014) NELLA SEZIONE 'PROSPETTIVE ITALIA'.
CRITICA
"(...) 'Per soli uomini' sfugge alle definizioni di genere. A rigore lo definiresti un documentario, perché muove dalla realtà e sulla realtà ritorna; però il suo modello formale è piuttosto quello della 'conversation pièce'; anche se poi i personaggi interpretano se stessi e pronunciano per la cinepresa i dialoghi che, verosimilmente, sono usi pronunciare nella vita. Ne deriva un mix di realtà e antinaturalismo, sottolineato dall'accurata fotografia e dalla musica di Franco Battiato." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 18 giugno 2015)