Colette va a trovare Jack, con cui era stata sposata. Gli racconta di essersi risposata subito dopo la loro separazione ed ora che suo figlio Scott, di sedici anni, è scappato di casa, lei chiede a Jack di aiutarla perchè il ragazzo potrebbe essere suo figlio. La stessa cosa racconta a Dale, con cui aveva avuto una relazione nello stesso periodo. Da punti di partenza differenti, Jack e Dale, dopo una iniziale diffidenza, decidono di impegnarsi nella ricerca di Scott, si incontrano, stupiti di cercare la stessa persona, ma capiscono alla fine di dovere rimanere uniti, sia pure diversissimi tra loro per carattere, per ritrovare il ragazzo e poter sciogliere il dubbio che li tormenta. Vengono a sapere che Scott sta girando la California al seguito di un gruppo rock, riescono dopo mille difficoltà a trovarlo, a parlarci, a riportarlo a casa. Ma qui, vedendo unita la famiglia di Colette, capiscono di non essere loro il padre ma di essere stati in qualche modo "usati" dalla donna che ha voluto metterli alla prova. Entrambi però guardavano ora con più attenzione all'importanza della famiglia e dei figli.
SCHEDA FILM
Regia: Ivan Reitman
Attori: Robin Williams - Dale Putley, Billy Crystal - Jack Lawrence, Julia Louis-Dreyfus - Carrie Lawrence, Nastassja Kinski - Colette Andrews, Charlie Hofheimer - Scott Andrews, Bruce Greenwood - Bob Andrews, Dennis Burkley - Calvin, Haylie Johnson - Nikki, Charles Rocket - Russ Trainor, Patti D'Arbanville - Shirley Trainor, Jared Harris - Lee, Luis Lombardi - Matt, Alan Berger - Rex, Tom Verica - Peter
Soggetto: Francis Veber
Sceneggiatura: Babaloo Mandel, Lowell Ganz
Fotografia: Stephen H. Burum
Musiche: James Newton Howard
Montaggio: Sheldon Kahn, Wendy Greene Bricmont
Scenografia: Daniel T. Dorrance, Thomas E. Sanders
Costumi: Rita Ryack
Effetti: David Blitstein
Durata: 99
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Tratto da: BASATO SUL FILM "LES COMPERES" DI FRANCIS VEBER
Produzione: SILVER PICTURES, NORTHERN LIGHTS ENTERTAINMENT
Distribuzione: WARNER BROS ITALIA - WARNER HOME VIDEO (GLI SCUDI)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO SETTEMBRE 1997
CRITICA
"Tra ironie di sapore psicoanalitico e battutine a sfondo sessuale, 'Due padri di troppo' procede nella misura aurea dei 100 minuti. Il copione dei soliti Lowell Ganz e Babaloo Mandel si diverte a inventare situazioni in chiave farsesca, a un passo dall'equivoco o dallo slapstick, contando sulla mimica esplosiva e la simpatia dei due divi in cartellone. Nel ruolo della scaltra/preoccupata Colette, Nastassja Kinski indossa la consueta dolcezza vincente, mentre Mel Gibson appare a sorpresa in una partecipazione speciale non riportata dai titoli di testa: è il punk tutto borchie e piercing che spunta al luna-park. Fateci caso". (Michele Anselmi, 'L'Unità', 21 ottobre 1997)
"Robin Williams ha preso gusto al remake americano di successi francesi ed eccolo impegnato nella nuova versione di un film del 1983: 'Les Compères - Noi siamo tuo padre' di Francis Veber. Là era una splendida Annie Duperey a spedire i suoi antichi amanti Gérard Depardieu e Pierre Richard sulle tracce del figlio fuggito di casa, convincendo ciascuno dei due di esserne il padre biologico. In 'Due padri di troppo' di Ivan Reitman, le parti sono tenute da Nastassja Kinski, Billy Crystal e Robin Williams. Ovviamente il film basa tutte le situazioni sul principio della strana-coppia: personaggi dai caratteri opposti caricati dalle circostanze sulla stessa barca e relative conseguenze, sboccio dell'amicizia incluso. (...) Confezione efficiente, accompagnamento musicale di brani celebri e macchina da presa al servizio dei due comici, per una serie di gag spesso divertenti". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 13 ottobre 1997)
"Più che stupirsi della tendenza hollywoodiana a rifare film europei varrebbe la pena di riflettere su cosa si spera di trovare in questi canovacci. Perché anche lo spettatore più distratto si accorge che l'originale francese è meglio di questa sfilacciata versione con Billy Crystal e Robin Williams: là le gag scivolavano via garbate e inarrestabili qui sono telefonate e di gusto davvero dubbio; là c'era una specie di metafisico scontro tra due caratteri opposti qui c'è il compiacimento un po' melassoso per i più scontati difetti dell'homo americanus. Né basta confondere per una scena i due protagonisti per una coppia di pedofili per fare un film up to date. Forse i due protagonisti speravano di trovare in Francia quei ruoli che Hollywood non sa più scrivere ma è proprio il caso di dire che la loro speranza è andata completamente disattesa". (Paolo Mereghetti, 'Sette', 6 novembre 1997)