A Danger Pass si trova in prigione un individuo che lo sceriffo ritiene innocente del delitto di cui è accusato da Moran, un ricco potente e violento che tiene tutto il paese sotto il terrore di una banda da lui assoldata. Moran, pretende di far giustizia sommaria e finisce per uccidere sia il prigioniero, che lo sceriffo e sua moglie sotto gli occhi dei due figli: Alex e Judy. Mentre Judy viene portata in casa di Moran per crescere in qualità di serva di casa, Alex abbandonato, viene raccolto ed adottato da una famiglia di quaccheri. Nonostante l'educazione ricevuta, che gli ha inculcato il sentimento del perdono, il ragazzo cresce e si prepara intensamente alla vendetta. Appena fatto grande abbandona la famiglia adottiva seguito a sua insaputa, dal fratellastro Mark, che vorrebbe distoglierlo dai suoi propositi ma che si sente nello stesso tempo impegnato a proteggerlo ed a difenderlo. Incomincia quindi la serie inesorabile delle vendette secondo un piano preordinato che vede uccisioni, tentativi di rappacificazione e tradimenti e che termina con lo sterminio della famiglia dei Moran ma anche con la morte di Judy. Unica superstite, Gloria figlia di Moran, che Alex risparmia quando nella furibonda lotta finale cade Charlie, il figlio di Moran più crudele e cinico del padre.
SCHEDA FILM
Regia: Rafael Romero Marchent
Attori: Mara Cruz - Gloria, Anthony Freeman - Mark, Luis Gaspar - Charly Morane, Peter Martell - Alex, Armando Calvo - Padre Di Charly, Jesús Puente - Sceriffo Mitchell, Miguel Del Castillo, Antonio Pica, Dyanik Zurakowska - Edith, Emilio Rodríguez, Nuccia Cardinali - Judy
Soggetto: Enzo Battaglia
Sceneggiatura: Enzo Battaglia, Eduardo Manzanos Brochero
Fotografia: Sergio Martinelli
Musiche: Francesco De Masi
Montaggio: Antonio Jimeno
Scenografia: Giorgio Giovannini
Durata: 85
Colore: C
Genere: WESTERN
Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR
Produzione: UNITED PICTURES (ROMA) COPERCINES (MADRID)
Distribuzione: REGIONALE - UNITED PICTURES
CRITICA
"Un western all'italiana la cui vicenda è mancante di ogni credibilità dal punto di vista narrativo e le cui situazioni drammatiche sono create esclusivamente con descrizioni di feroce violenza e di cinismo nell'uccidere". (Segnalazioni Cinematografiche).