Drôles d'oiseaux

3/5
Parigi è la metropoli dove anche i romanzi possono diventare realtà. Commedia delicata, più vicina alla fantasia che alla realtà

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FRANCIA 2016
La 27enne Mavie, aspirante scrittrice piena di dubbi e incertezze, si è da poco trasferita a Parigi dalla provincia ed è alla ricerca della sua strada nella vita. George, è un cinico e solitario bibliotecario di 76 anni, che invece non si aspetta nulla. I due, insieme, formano un'amicizia non convenzionale, dove l'amore assume molte forme e cambia le loro strade, divergenti e parallele.
SCHEDA FILM

Regia: Élise Girard

Attori: Lolita Chammah - Mavie, Jean Sorel - Georges, Virginie Ledoyen - Felicia, Pascal Cervo - Roman, Bellu Bellali - Proprietario del caffè, Nicolas Combet - Cliente del caffè, Max Robin - Cliente, Ronald Chammah - Antonio

Sceneggiatura: Anne-Louise Trividic, Élise Girard

Fotografia: Renato Berta

Musiche: Bertrand Burgalat

Montaggio: Thomas Glaser

Scenografia: Caroline Leroy

Altri titoli:

Strange Birds

Durata: 70

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Produzione: KINOELEKTRON, REBORN PRODUCTION

NOTE
- PRESENTATO AL 67. FESTIVAL DI BERLINO (2017) NELLA SEZIONE 'FORUM'.
CRITICA
"(...) bel film di Elise Girard (...) splendida Lolita Shamrvah (...) effervescente Virginie Ledoyen (...) Jean Sorel sempre bellissimo a 80 anni (...). Una storia d'amore: questo è 'Drôles d'oiseaux', sospesa in un tempo fuori dal tempo anche se siamo oggi, narrata con pudore, affidata alla grana letteraria delle parole. (...) La regista depista, svia, nell'ellissi della relazione amorosa lascia entrare, in modo altrettanto discreto, altri passaggi importanti come il rapporto tra le generazioni e la trasmissione di un'esperienza politica coi suoi errori e le sue sconfitte, il buco che si è creato tra gli anni della militanza e delle battaglie più dure e il presente. Ma anche il suo possibile legame, quantomeno un passaggio, una differente prospettiva del mondo. (...) non è un film sugli «anni di piombo» 'Drôles d'oiseaux' ma sulla trasmissione dei vissuti, su come confrontarsi con un passato quasi ignoto, senza cadute nostalgiche, ma con la consapevolezza del presente. È l'incontro amoroso che permette una sorta di «passaggio» come lo sguardo impercettibile tra i due uomini, Giorgio e il giovane nuovo amore di Mavia alla fine, che sembrano consegnarsi un orizzonte di possibilità. E' l'idea che qualcosa può ancora accadere." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 16 febbraio 2017)