Nel 1888, a Londra, il dottor Henry Jeckill vive una vita agiata e in apparenza tranquilla con la moglie Elizabeth. Spesso, però, la notte è sconvolto da un incubo ricorrente in cui rivive il dramma amoroso che, da giovane, lo ha reso leggermente zoppo. Jeckill sta sperimentando una droga da lui stesso scoperta. Dopo averlo provato come anestetico, il dottore cominca ad assumere lo stupefacente trovandovi un'entusiasmante euforia: diventa più forte fisicamente, non zoppica più, ma perde ogni freno morale.
SCHEDA FILM
Regia: Gérard Kikoïne
Attori: Anthony Perkins - Dottor Henry Jekyll/Jack 'The Ripper' Hyde, Glynis Barber - Elisabeth Jekyll, Sarah Maur Thorp - Susannah, David Lodge - Underwood, Ben Cole - Johnny, Ray Jewers - Newcomen, Jill Melford - Flora, Lisa Davis - Maria, Noel Coleman - Egglestone, Briony McRoberts - Ann Underwood, Ruth Burnett - Margot, Carolyn Cortez - Maggie, Jill Pearson - Sig.ra Egglestone, Claudia Udy - Liza, Harry Landis - Coroner, Basil Hoskins - Sig. Bottingham, Mark Elliot - Lanyon, Cathy Murphy - Prostituta
Soggetto: Robert Louis Stevenson, J.P. Felix, Ron Raley, Edward Simons
Sceneggiatura: J.P. Felix, Edward Simons, Ron Raley
Fotografia: Tony Spratling
Musiche: Frédéric Talgorn
Montaggio: Malcolm Cooke
Scenografia: Jean Charles Dedieu
Costumi: Valerie L'Annee
Effetti: Ian Wingrove
Altri titoli:
Dr.Jekyll e Mr.Hyde
Durata: 88
Colore: C
Genere: HORROR
Specifiche tecniche: NORMALE - EASTMANCOLOR
Tratto da: testo di Robert Louis Stevenson
Produzione: ALLIED CINE GROUP PIC II, ALLIED VISION LTD., HUNGAROFILM
Distribuzione: TITANUS DISTRIBUZIONE - VIDEOGRAM, NUMBER ONE VIDEO
CRITICA
"Cocainomane per amore di scienza e per volontà di potenza - a metà tra Freud e Sherlock Holmes diciamo -Jekyll percorre in un crescendo di prospettive distorte e ambientazioni bizzarre (magnaccia simil-punk, incubi neoclassici, bordelli grondanti simbologie religiose) le tappe della sua follia, squartando a colpi di bisturi diverse prostitute e per finire la sua stessa moglie. Truccato con assoluta sobrietà - occhi cerchiati di rosso, e qualche ciuffo scomposto sulla fronte - lotta come può contro la meccanicità della sceneggiatura. Ma resta suo malgrado travolto dal gusto corrivo della regia e dal ricordo di un personaggio troppo simile a questo Jekyll sessuoreligioso: il prete voyeur del non dimenticato China Blue, di Ken Russell." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 24 Aprile 1989)
"Era inevitabile. Con la faccia che si ritrova, Anthony Perkins non poteva mancare all'appuntamento con Jekyll/Hyde. Buon ultimo, dopo una quarantina di versioni (March, Tracy, Barrault, Lewis, perfino il nostro Albertazzi), l'uomo di Psyco replica dunque il ghigno che lo ha reso famoso immergendosi nelle nebbie della Londra fine Ottocento. (...) In bilico tra delizie horror e digressioni pornosoft, il film è un'esercitazione di stile cucita addosso al non più enigmatico Anthony Perkins: uno di quegli attori costretti a condividere coi personaggi la propria nevrosi e a comportarsi di conseguenza. Se per Jekyll va sul sobrio, per Hyde risfodera il solito mascherone sadico, beccandosi in sala una buona dose di risate. Chissà che direbbe Norman Bates..." (Michele Anselmi, 'L'Unità', 26 Aprile 1989)
"Un pasticcio, per non dire un pasticciaccio, dato che, il termine, nella letteratura italiana, ha un precedente illustre. Ne è responsabile un regista che non conosco, Gérard Kikoine, esperto, a quanto mi dicono, di softcore. (...) Al centro di tutto c'è Anthony Perkins. Non bisogna stupirsene. Da quando Hitchcock gli ha dato quella parte di psicotico in 'Psycho', non si è più ripreso e un film dopo l'altro (si ricordi 'China Blue' di Ken Russell) non ha fatto che ripeterla, trasferendole, immagino, anche le sue nevrosi personali. Qui più mostro di così non poteva essere. Ma fa ridere." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 28 Aprile 1989)