Dopo essere stato per anni uno dei migliori agenti del controspionaggio, Jack Quinn decide di ritirarsi per condurre una vita più tranquilla. Gli viene chiesto, come ultima missione, di catturare il pericoloso terrorista Stavros. Quinn si prepara con il consueto scrupolo ma stavolta qualcosa non funziona e l'azione fallisce. Per scontare l'errore, Quinn viene inviato nella Colonia, strano luogo dove sono nascoste quelle spie che bisogna far credere morte, in realtà troppo pericolose per circolare liberamente. Tuttavia, nell'agguato Stavros ha visto morire il proprio figlio di sei anni, ed ora la moglie di Quinn e il bambino che sta aspettando sono l'obiettivo della sua vendetta. Quinn capisce di non poter rimanere fermo. Con la complicità di Yaz, eccentrico trafficante d'armi, evade dalla Colonia e riesce a raggiungere la moglie. Tutto troppo facile: in realtà si tratta di un agguato predisposto da Stavros. Quinn e Yaz fuggono, arrivano a Roma, dove è segnalata la presenza di Stavros e della moglie. All'ospedale dell' isola Tiberina, Quinn rivede la moglie: è appena nato il figlio, di cui Stavros si impossessa. I due arrivano così allo scontro finale.
SCHEDA FILM
Regia: Tsui Hark
Attori: Jean-Claude Van Damme - Jack, Dennis Rodman - Yaz, Paul Freeman - Goldsmythe, Mickey Rourke - Stavros, Natacha Lindinger - Katherine, Valeria Cavalli - Maria, Jay Benedict - Brandon, Mario Opinato - James, Grant Russell - Carney, Dominique Fouassier - Uomo di Stavros, William Dunn - Roger, Asher Tzarfati - Moishe, Ken Samuels - Stevenson, Sandy Welch - Delta 2, Jessica Forde - Delta 3, Malick Bowens - Delta 4, Dominic Gould - Delta 5, Frederick Renard - Delta 6, Dufaut Cyrille - Bravo 1, Eric Gauchy - Bravo 2, Patrick Gauderlier - Bravo 3, Alexander Koumpaan - Russo, Pascal Lopez - Uomo di Stavros, Peter Nelson - Agente CIA in USA, Jesse Joe Walsh - Jacseck, Xin Xin Xiong - Uomo di Stavros, Joelle Devaux-Vullion - Ragazza di Stavros, Hans Meyer - Inglese, Paolo Paoloni - Vecchio Monaco, Ted Russof - Fratello Ramulu, Umberto Raho - Fratello Regulo, Nathalie Grac - Sirena, M. Benabiles - Pilota, M. Szkolnic - Secondo Pilota, Sigal Diamant - Giada, Gabriella D'Olive - Infermiera, Angelo Ragusa - Uomo di Stavros, Rob Diem - Dieter, Jean-Pierre Stewart - Yamir, Adam Kaci - Cyrus, Pascaline Girardot - Domestica, Orso Maria Guerrini - Uomo della 'Colonia', Paolo Calissano - Agente CIA a Roma, Bruno Bilotta - Kofi, Nick Brett - Sorvegliante all'ospedale
Soggetto: Don Jakoby
Sceneggiatura: Don Jakoby, Paul Mones
Fotografia: Peter Pau
Musiche: Gary Chang
Montaggio: Jean-Daniel Fernandez-Qundez, Bill Pankow
Scenografia: Marek Dobrowolski
Costumi: Magali Guidasci
Durata: 90
Colore: C
Genere: AZIONE
Produzione: MOSHE DIAMANT PER COLUMBIA PICTURES CORPORATION, MANDALAY ENTERTAINMENT, ONE STORY PICTURES
Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA (1998)
CRITICA
"Per un regista simile, questo 'Double Team' è una lucrosa, divertentissima vacanza. La trama è quella che è (...). Il tutto è narrato con ironia iperbolica assoluto sprezzo del verosimile, Abbondanza di trucchi ed effetti speciali. Ma il talento di Tsui emerge da ogni inquadratura, e due o tre sequenze sono da antologia. Vedere per credere lo scontro fra Van Damme e la guardia del corpo di Rourke, capaci di distruggere in pochi minuti un intero albergo: il cinese svolazzante è Xin Xin Xiong, maestro di arti marziali in molti film di Tsui. Alla fine della scena, applauditelo: se lo merita". (Alberto Crespi, 'L'Unità', 25 aprile 1998)
"È uno strano oggetto cinematografico 'Double Team - Gioco di squadra', il film con cui anche Tsui Hark dopo i confratelli hongkonghesi John Woo e Ringo Lam, debutta a Hollywood. E lo è per tanti e diversi motivi. Per cominciare è strano, anacronistico, il soggetto: una storia di spie, nell'epoca in cui le rivoluzioni geopolitiche hanno raso a zero la mitologia degli agenti segreti in corsa per salvare il mondo. (...) E' strano l'assemblaggio del cast. Non per Van Damme, naturalmente, che è il corpo cinematografico ideale per il cinema dei registi di Hong Kong; ma piuttosto per la presenza in team con lui, del giocatore di basket nonché star della tv americana Dennis Rodman e per quella nel ruolo del suo mortale nemico, di un Mickey Rourke trasformato in modo imbarazzante. Tante componenti eterogenee, spinte a forza in un unico film, difficilmente potrebbero dare un risultato convincente. Bisogna essere fan degli hongkonghesi per apprezzare il pastiche: passando sopra le tante debolezze, per godersi lo stile impazzito del regista di 'Storie di fantasmi cinesi', tutto fratture di continuità, falsi raccordi speziali e temporali, moltiplicazione dei punti di vista". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 26 aprile 1998)