Nell'ottocento alcuni giovani russi, rientrati in patria, dopo essersi esiliati in Svizzera, e fermamente risoluti a distruggere il regno zarista, preparano la rivoluzione con atti di terrorismo contro lo Stato. Di diversa estrazione sociale, fanno parte di questo gruppo di anarchici, tra gli altri, sia Sciatov, un onesto tipografo avverso ai delitti, sia Kirillov, un ex seminarista. Questi rivoluzionari sono guidati da due perversi fanatici: il forsennato Piotr ed il torvo Stavrogin, un aristocratico venerato come il profeta della rivolta, i quali non esitano a sacrificare i compagni più deboli pur di rafforzare i vincoli tra i cospiratori. Nel gruppo affiorano forti tensioni anche per i complessi rapporti personali: fatta uccidere da un sicario la propria moglie, una minorata fisica e psichica, Stavrogin, amante della moglie di Sciatov, propone a Piotr, gravemente offeso da questi, di farlo assassinare - incolpandolo falsamente di tradimento - dall'esaltato Kirillov. Questi, dopo essersi dichiarato per iscritto autore del delitto, muore suicida.
SCHEDA FILM
Regia: Andrzej Wajda
Attori: Bernard Blier - Il Governatore, Isabelle Huppert - Maria Chatov, Jutta Lampe - Maria Lebiadkine, Philippine Leroy-Beaulieu - Lisa, Laurent Malet - Kirilov, Omar Sharif - Pr. Verkhovenski, Lambert Wilson - Stavroguine, Jean-Philippe Écoffey - Pierre, Rémi Martin - Erkel, Jerzy Radziwilowicz - Chatov
Soggetto: Fëdor Dostoevskij
Sceneggiatura: Jean-Claude Carrière, Edward Zebrowski, Andrzej Wajda, Agnieszka Holland
Fotografia: Witold Adamek
Musiche: Zygmunt Konieczny
Montaggio: Halina Prugar Kettling
Durata: 114
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Tratto da: DAL ROMANZO OMONIMO DI FEDOR MICHAJLOVIC DOSTOEVSKIJ
Produzione: GAUMONT PRODUCTION FILM A2/MARGARET MENEGOZ
Distribuzione: T.F.I. (1989)
NOTE
DIALOGHI: JEAN-CLAUDE CARRIERE.
CRITICA
Inseriti in una adeguata cornice storica i drammatici episodi sembrano, a volte, appartenere ad un artificioso repertorio oleografico. I dialoghi, troppo spesso declamati, non sono privi di una certa enfasi nell'ammonimento a recuperare certi valori religiosi. (Segnalazioni Cinematografiche)