Nel 1575 la Francia è lacerata dalle sanguinose guerre di religione. Un quarantenne gentiluomo di provincia, Branto decide di averne abbastanza di guerre e si rifiuta di prendere parte alle persecuzioni delgi Ugonotti. Inizia così a dedicare tutte le sue forze alla sua vera ragione di vita: le donne.
SCHEDA FILM
Regia: Jean Charles Tacchella
Attori: Marianne Basler - Marguerite, Laura Betti - Caterina De Medici, Richard Bohringer - Brantome, Alix De Konopka - Madame De Sauve, François-Eric Gendron - Bussy D'Amboise, Eva Grimaldi - Jeanne De Tignoville, Roland Lesaffre - Canillac, Arielle Séménoff - Madame De Retz, Robin Renucci - Enrico Iii, Nathalie Mann - L.De Charenconnay, Anne Letourneau - Madame De La Riviere, Isabella Rossellini - Victoire, Marie-Christine Barrault - J. De Bourdeille
Soggetto: Jacques Emmanuel, Jean Charles Tacchella
Sceneggiatura: Jacques Emmanuel, Jean Charles Tacchella
Fotografia: Dominique Le Rigoleur
Musiche: Raymond Alessandrini
Montaggio: Marie-Aimee Debril
Scenografia: Georges Lévy
Durata: 106
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: MARIO E VITTORIO CECCHI GORI E DALLA GAUMONT
Distribuzione: PENTA FILM - PENTAVIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO
CRITICA
"Donne di piacere" soffre di qualche ripetitività, ma dentro vi circola una bell'aria di storia e di cinema, il senso e l'impotenza del tempo, il gusto della narrazione e del pettegolezzo intelligente. (Maurizio Porro, Il Corriere della sera) Il film di Tacchella vale più per la curiosità e per la rievocazione dei costumi di un'epoca che per le invenzioni o il linguaggio cinematografico. (Irene Bignardi, La Repubblica) Il Brantome di Tacchella non ha la statura di protagonista, che l'attore chiamato a interpretarlo, Richard Bohringer, ha l'espressività di un cetriolo, e che la sua gaia leggerezza dell'impresa evapora senza lasciar traccia. Una lode, però, ai costumi vezzosi di Jaques Fonteray. (Giovanni Grazzini, Il Messaggero) Un pasticcio cui non aggiunge grazie neanche la presenza di Isabella Rossellini. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo) La luminosa bellezza delle dame, la sontuosità dei loro abiti, la magnificenza delle feste, riescono solo in parte a compensare una struttura debole sia per quanto riguarda la sceneggiatura che la regia. (Gabriella Giannice, Il Giornale) Film non eccezionale, non splendido, non divertentissimo, ma amabile. (Victoria Palant, La rivista del cinematografo)