Ronald è un ragazzo apatico e annoiato, che cambia spesso luoghi e si trascina da un lavoro all'altro. Dopo aver accettato l'incarico di un losco trafficante di diamanti, Roland si accinge a partire per l'Africa del Sud. A Nantes, però, incontra Cecilia, una sua amica d'infanzia di cui è stato segretamente innamorato. Trovato finalmente il coraggio per dichiararsi, Roland viene a sapere che le circostanze della vita hanno trasformato Cecilia in Lola, una ballerina di "cabaret". Inoltre, la ragazza ha un figlio di sette anni nato dalla sua relazione con Michel, un uomo che però ora non è presente nella sua vita, ma che lei ama ancora. L'improvviso ritorno di Michel, che nel frattempo ha fatto fortuna ed è diventato ricco, farà svanire il sogno d'amore di Roland che rimane ancora una volta solo con la sua noia e la sua tristezza.
SCHEDA FILM
Regia: Jacques Demy
Attori: Anouk Aimée - Lola/Cécile, Marc Michel - Roland Cassard, Jacques Harden - Michel, Alan Scott - Frankie, Elina Labourdette - M.me Desnoyer, Margo Lion - Jeanne, Annie Dupéroux - Cécile Desnoyers, Catherine Lutz - Claire, Corinne Marchand - Daisy, Yvette Anziani - M.me Frédérique, Dorothee Blanck - Dolly, Isabelle Lunghini - Nelly, Anne Zamire - Maggie, Annik Noël - Ellen, Jacques Goasguen - M. François, Babette Barbin - Minnie, Gérard Delaroche - Yvon
Soggetto: Jacques Demy
Sceneggiatura: Jacques Demy
Fotografia: Raoul Coutard
Musiche: Michel Legrand
Montaggio: Anne-Marie Cotret
Scenografia: Bernard Evain
Costumi: Bernard Evein - non accreditato
Altri titoli:
Lola, donna di vita
Durata: 85
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: FRANCOSCOPE
Produzione: CARLO PONTI, GEORGES DE BEAUREGARD PER EURO INTERNATIONAL FILM (ROMA), ROME PARIS FILM (PARIGI)
Distribuzione: EURO
CRITICA
"Il film, nella pesante fantasia che lo caratterizza, sovraccarica di suggestioni letterarie e barocche, richiama con evidenza alla memoria lo stile particolare di Max Ophuls di cui il regista fu fervente discepolo. Ed è appunto questa troppo invadente influenza che aggrava i difetti di una regia certo abile, ma ancor incerta, alla quale spesso fugge il senso esatto del tono e del ritmo, e che non sempre sa indicare agli interpreti la migliore rappresentazione dei personaggi". (Segnalazioni Cinematografiche, volume 49, 1961)