DON VESUVIO

ITALIA 1958
Napoli, nel primo dopoguerra, numerosi ragazzi vivono abbandonati a se stessi, commettendo violenze e piccoli furti. Un sacerdote, Don Mario Borrelli, decide di occuparsi di loro ed ottiene dal Cardinale il permesso di mescolarsi ai ragazzi sotto mentite spoglie per poterli più efficacemente aiutare e controllare. Si veste da povero marinaio, passa la notte in loro compagnia e si fa notare per la vivacità del suo spirito e per la naturale autorità che lo porta a dominare, tanto che gli appioppano il soprannome di Vesuvio. Riesce anche a salvare i ragazzi dalle mani della polizia, dandosi a conoscere e garantendo per loro. Alla superiore autorità giungono tuttavia notizie non del tutto gradite, per cui a Don Mario viene imposto di rinunciare al suo travestimento e di presentarsi come prete. Nel vedersi comparire dinanzi Vesuvio in veste talare, i ragazzi sulle prime credono si tratti di uno scherzo di cattivo gusto; ma quando si convincono della serietà della cosa e comprendono che Don Vesuvio (così continuano a chiamarlo) è veramente un sacerdote, il gruppo si divide: alcuni se ne vanno, mentre altri decidono di restare, tanto più che il dinamico prete è riuscito nel frattempo ad avere a disposizione una casa diroccata, in cui i ragazzi si sentono a loro agio. Sorge così, faticosamente, la casa dello scugnizzo, con pochi volenterosi che aiutano Don Mario. I ragazzi si affezionano a poco a poco al lavoro; ma spesso il denaro non basta a sfamarli. Di fronte a certi fenomeni d'incomprensione, Don Vesuvio, sfiduciato, sta per abbandonare l'impresa, ma provvidi benefattori intervengono opportunamente. I giovani dissidenti che si sono separati dal gruppo, non se ne stanno con le mani in mano: durante una festa s'introducono nella casa e rubano il denaro depositato nella cassa comune. Essi vengono però inseguiti dai derubati, che, dopo una zuffa, rientrano in possesso della somma. Nel trambusto, il più piccolo della brigata, mentre attraversa una strada, viene investito da una macchina: la sua morte all'ospedale avrà almeno l'effetto di provocare il pentimento dei dissidenti, che rientreranno nel gruppo del lavoratori.
SCHEDA FILM

Regia: Siro Marcellini

Attori: Gino Scotti - Firman, Nino Taranto - Raffaele Spada, Giuseppe Porelli - Il Commissario, Christian Wolf - Oreste, Lauro Gazzolo - Il Vescovo, Isa Querio - La Madre Di Don Mario, Emma Baron - La Madre Di Vincenzo, Enzo Turco - Il Padre Di Toto', Nino Vingelli - Il Brigadiere Spano', Maria Pia Bernardini - Maria, Tony Hepburn - Ciccillo, Lorella De Luca - Teresa, Carmela Di Grado - La Santa, Nando Angelini, Luigi De Ismone - Peppiniello, Carlo Andreucci - Pasqualino, Franco D'Amico - Gennarino, Mauro Consorti - Vincenzo, Peppino De Martino - L'Infermiere, Mario Margnelli, Agostino De Filippis - Toto', Isarco Ravaioli, Michael Ande, Ingrid Stenn, Alberto Martinetti, Leopoldo Valentini - Un Brigadiere, Mimmo Poli - Il Grassone, Corrado Annicelli - Il Signore Derubato, Marisa Merlini - Carmela Spada, Otto W. Fischer - Don Marino Borrelli, Detto "Don Vesuvio", Irzio Meiro Cartocci

Soggetto: Siro Marcellini, Renato Bassoli

Sceneggiatura: Giovanni Grimaldi, Bruno Corbucci, Siro Marcellini

Fotografia: Aldo Giordani

Musiche: Angelo Francesco Lavagnino

Montaggio: Edmondo Lozzi

Scenografia: Oscar D'Amico

Costumi: Dina Di Bari

Altri titoli:

DON VESUVIO UND DAS HAUS DER STROLCHE

IL BACIO DEL SOLE

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: C.I.F.A. (ROMA), CONSTANTIN FILM (MONACO)

Distribuzione: REGIONALE

NOTE
DISTRIBUITO PRIMA COL TITOLO "DON VESUVIO", POI CON QUELLO DEFINITIVO DI "IL BACIO DEL SOLE", 1961.
PRODUTTORE ESECUTIVO: RENATO BASSOLI.
DIRETTORE DI PRODUZIONE: MARIO MUSY GLORI.
AIUTO REGIA: FRANCO BALDANELLO.
FONICO: PIETRO ORTOLANI.
CRITICA
"Si tratta di un lavoro modesto. Regia e recitazione di tono artigianale". (Segnalazioni Cinematografiche).