Alla fine del 1847, in Maremma, due butteri inesperti e sempliciotti, Lupo ed Edo, rapinano con poco successo il contabile della tenuta in cui lavorano: sono scoperti e accusati di essersi invece impossessati di un bottino ingente. Costretti perciò a fuggire, vorrebbero raggiungere le grandi città del nord, ma il padrone manda al loro inseguimento alcuni mercenari austriaci, cosicché i due amici debbono vagare, nascondendosi nei boschi. Vengono poi fatti prigionieri dalla banda del pericoloso brigante Gianloreto, che li vorrebbe uccidere, ma sono salvati dal provvidenziale arrivo dei mercenari, che danno battaglia ai banditi. Edo viene ferito e portato in salvo dal compagno che si rifugia con lui in una villa fortificata e isolata, in cui vivono il marchese Lucifero Ombraviva (con la famiglia) e un colto prete, il precettore Flambert che sono due tardo-illuministi. Costoro, per un esperimento sulla natura dell'uomo, ispirato alla filosofia del '700, fanno una scommessa fra di loro, e il precettore si impegna a trasformare in un mese Edo (che per lui è il prototipo del "buon selvaggio") in un signore colto e ben educato, mentre Lupo verrà lasciato isolato alla sua vita selvatica. I due butteri vengono dunque divisi, e le cose vanno per Edo come era stato progettato: il ragazzo impara rapidamente, anche perché la sua maestra è la bella e giovane marchesina, che gli cura la ferita e diventa sua amante. Intanto Lupo, fuggito dal posto in cui era stato segregato, raggiunge una splendida villa, il Giardino dell'Armonia nella quale un progressista, Enea Silvio, guida una comunità di nobili, borghesi e plebei verso l'utopico traguardo dell'Armonia, e intanto anticipa il futuro, scoprendo: il frullino, il cavallo-vapore e l'elettricità. Qui Lupo s'innamora di una chimica, Vera, che fabbrica profumi e ricambia il suo sentimento. Ma la pace finisce quando un gruppo di carbonai dà fuoco alla villa, temendo che l'elettricità tolga loro il lavoro. Poiché intanto si diffondono i moti rivoluzionari, i nobili preoccupati fuggono, e così Edo e Lupo si ritrovano e riprendono insieme il viaggio, finché incontrata una spedizione di patrioti mazziniani, si uniscono a loro, dirigendosi di nuovo verso il nord.
SCHEDA FILM
Regia: Daniele Luchetti
Attori: Paolo Hendel - Lupo, Giovanni Guidelli - Edo, Margherita Buy - Vera, Claudio Bigagli - Diego del Ghiana, Quinto Parmeggiani - Conte Enea Silvio di Lampertico, Ciccio Ingrassia - Il brigante Gianloreto Bonacci, Giacomo Piperno - Cesare del Ghiana, il padre, Dario Cantarelli - Abate Flambart, Ugo Gregoretti - Marchese Lucifero Ombraviva, Nanni Moretti - Matteo, il carbonaio, Gianfranco Barra - Bragro, Angela Finocchiaro - La duchessa Lady Rowena, Agnese Nano - Marchesina Allegra Ombraviva, Antonio Petrocelli - Terminio, Peter Willburger - Katowitz, Geoffrey Carey, Abramo Orlandini, Matthias Petersen, Thomas Rauser, Mario Monaci Toschi, Marco Di Stefano, Francesco Bartelloni, Mirio Guidelli, Francesco Di Giacomo, Beppe Chierici
Soggetto: Franco Bernini, Carlo Mazzacurati, Angelo Pasquini
Sceneggiatura: Daniele Luchetti, Franco Bernini, Angelo Pasquini, Sandro Petraglia - collaborazione
Fotografia: Franco Di Giacomo
Musiche: Nicola Piovani
Montaggio: Angelo Nicolini
Scenografia: Giancarlo Basili, Leonardo Scarpa
Costumi: Alberte Barsacq, Marina Sciarelli
Effetti: Ottica Zed
Altri titoli:
It's Happening Tomorrow
Tanti come queste stelle
Domani domani
Durata: 92
Colore: C
Genere: AVVENTURA
Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA, TECHNICOLOR
Produzione: NANNI MORETTI E ANGELO BARBAGALLO PER SACHER FILM, SO.FIN.A., RAI-RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Distribuzione: TITANUS (1988) - VIDEOGRAM, NUMBER ONE VIDEO
NOTE
- PREMIO DAVID 1988 A DANIELE LUCHETTI COME MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE.
CRITICA
"Il regista Daniele Luchetti è alle prime armi, e dunque ha qualche sbandata, ma nel film si respira un'aria fantastica, con un che di favola filosofica nel sottofondo, alla quale si è debitori d'uno spasso intelligente, originalmente ironico, suscitato dalla stravaganza dei personaggi e dalla ridicolaggine delle situazioni, e finalmente dall'interpretazione di attori simpaticamente faceti (...) E dietro le quinte (ma come si è detto anche nei panni sporchi d'un carbonaio che parla una lingua incomprensibile) c'è Nanni Moretti. Il quale, dopo 'Notte italiana', torna a far centro anche come produttore. Ne siamo contenti." (Giovanni Grazzini, 'Il Corriere della Sera', 8 Marzo 1988)
"Nanni Moretti, il regista più prestigioso della giovane generazione del cinema italiano, continua a rivelarsi anche un produttore dalla mano felice, con l'impegno di scoprire e avviare al successo sempre nuovi talenti. Dopo Carlo Mazzacurati, che tanti consensi ha raccolto l'estate scorsa a Venezia con la sua opera prima 'Notte italiana', eccoci oggi a Daniele Luchetti che, sempre sotto l'egida di Moretti, esordisce con questo 'Domani accadrà' sulla base di un soggetto scritto non a caso anche da Mazzacurati. Un film anomalo nel panorama del cinema italiano giovane. Intanto perché è in costume (si ambienta nel fatidico 1848), poi perché per un verso sembra rifarsi al conte philosophique francese e per un altro riecheggia qualcosa dei Taviani, specie nelle cifre di 'Allonsanfan'. (...) Un autore che comincia bene, insomma, e che in avvenire ci darà molto. Come dimostra anche la sua fermezza nella direzione degli attori, tutti con i toni giusti, secondo gli schemi voluti." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 19 Marzo 1988)
Il languore (la mancanza di energia nel ritmo dell'azione) che ho avvertito nel film è un vero difetto o dipende da una mia idea preconcetta del film (racconto) d'avventura? Prendere atto che 'Domani accadrà' è un film insolito basta per un giudizio positivo di valore? Può essere che le intenzioni socio-filosofiche della favola frenino il piacere di raccontare? Le domande potrebbero continuare. Avrei preferito che tutto il film s'ispirasse di più al bel titolo del primo capitolo 'Se non si va non si vede'. Con le musiche di Piovani di ammirevole discretezza, la scelta degli attori (più che la loro direzione) mi sembra una delle carte vincenti del film. Parlo in particolare di Paolo Hendel dallo sguardo che buca, delle due deliziose ragazze Agnese Nano e Margherita Buy, di Ingrassia che è un brigante truce e patetico, di Claudio Bigagli inseguitore riluttante, della coppia Cantarelli-Gregoretti." (Morando Morandini, 'Il Giorno', 7 Marzo 1988)