Il ristorante "Pete and Dolly's" è una piccola pizzeria a conduzione familiare, frequentata quasi esclusivamente da clienti abituali, che si trova su una strada poco frequentata dello Stato di New York. La proprietaria, Dolly, è una vedova non più giovane ma ancora arzilla e il cuoco è suo figlio Victor, ragazzo obeso e introverso che odia le pizze che impasta ogni giorno a cui imputa la sua grassezza, ma che non riesce a liberarsi dall'oppimente dominio materno. Dolly è felice che suo figlio abbia rimpiazzato il suo precedente marito e non si accorge di quanto il ragazzo soffra e di come la routine di ogni giorno di un piccolo paese di provincia lo danneggi ogni giorno di più. Un giorno, a spezzare l'equilibrio, arriva Callie, una studentessa in crisi che non sa che fare della propria esistenza. Assunta da Dolly come cameriera, Callie entra nei sogni più segreti di Victor, che se ne innamora perdutamente, ma neppure lei riesce a scuoterlo. Quando improvvisamente Dolly ha un malore e muore in ospedale, Victor, spaventato dalla possibilità di mutare il corso delle proprie abitudini e di quelle degli altri, decide di nascondere l'evento e continuare a vivere come se niente fosse.
SCHEDA FILM
Regia: James Mangold
Attori: Pruitt Taylor Vince - Victor Modino, Shelley Winters - Dolly Modino, Liv Tyler - Callie, Deborah Harry - Delores, Joe Grifasi - Leo, Evan Dando - Jeff, Marian Quinn - Darlene, Meg Hartig - Donna, Zandy Hartig - Jean, Peter Ortel - Tony, Allan D'Arcangelo - Sonny, Cordis Heard - Infermiera
Soggetto: James Mangold
Sceneggiatura: James Mangold
Fotografia: Michael Barrow
Musiche: Thurston Moore
Montaggio: Meg Reticker
Scenografia: Michael Shaw
Costumi: Sarah Jane Slotnick
Altri titoli:
UPSTATE STORY
Durata: 103
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: RICHARD MULLER PER AVAILABLE LIGHT
Distribuzione: ACADEMY (1996) - RCS FILM'S & TV
NOTE
- PREMIO DELLA GIURIA AL SUNDANCE FILM FESTIVAL.
CRITICA
"'Heavy': il cinema del futuro alla ricerca dell'America Sconosciuta. Il film è pieno di finezza e di tensione". (Irene Bignardi, La Repubblica)
"'Heavy', una bell'opera prima dell'americano James Mangold, tra Mamet, Shepard e Cechov. Un Cechov al neon, da piazzale di provincia". (Maurizio Porro, Corriere della Sera)
"Alla Quinzaine è apparsa in tutta la sua insinuante bellezza anche una nuova e giovanissima attrice: Liv Tyler, figlia del leader degli Aerosmith, alta, sinuosa, occhi immensi e anche brava".Pruitt Taylor Vince è un interprete di grande bravura" (L'Unità)