Il documentario, dedicato al formidabile Zephyr Team racconta l'evoluzione del fenomeno dello skateboard, dalla nascita negli anni '70, al declino negli anni '80, fino al trionfale ritorno negli anni '90.
SCHEDA FILM
Regia: Stacy Peralta
Attori: Jay Adams - Se Stesso, Tony Alva - Se Stesso, Bob Biniak - Se Stesso, Paul Constantineau - Se Stesso, Shogo Kubo - Se Stesso, Jim Muir - Se Stesso, Peggy Oki - Se Stessa, Stacy Peralta - Se Stesso, Nathan Pratt - Se Stesso, Wentzle Ruml - Se Stesso, Allen Sarlo - Se Stesso, Jeff Ament - Se Stesso, Skip Engblom - Se Stesso, Glen E. Friedman - Se Stesso, Tony Hawk - Se Stesso, Jeff Ho - Se Stesso, Henry Rollins - Se Stesso, Craig Stecyk - Se Stesso, Tom Sims - Se Stesso, Fran Richards - Se Stesso, Mark Reiter - Se Stesso, Jake Phelps - Se Stesso, Ian MacKaye - Se Stesso, Wes Humpston - Se Stesso, David Hackett - Se Stesso, Marty Grimes - Se Stesso, Tony Friedkin - Se Stesso, 'Baby' Paul Cullen - Se Stesso, Steve Caballero - Se Stesso, Ronnie Jay - Se Stesso, Steve Olson - Se Stesso
Soggetto: Stacy Peralta, Craig Stecyk
Sceneggiatura: Craig Stecyk, Stacy Peralta
Fotografia: Peter Pilafian, Paul Crowder
Musiche: Terry Wilson (II), Paul Crowder
Montaggio: Paul Crowder
Scenografia: Craig Stecyk
Effetti: Robert Davis Oh
Durata: 91
Colore: C
Genere: DOCUMENTARIO
Produzione: AGI ORSI PRODUCTIONS, VANS OFF THE WALL
Distribuzione: FANDANGO (2005), DVD: FANDANGO DOC
Data uscita: 2005-06-24
NOTE
- VOCE NARRANTE NELLA VERSIONE ORIGINALE: SEAN PENN.
- IL DOCUMENTARIO, CHE VEDE PROTAGONISTI I MEMBRI DEI GRUPPI 'Z-BOYS' DI DOGTOWN E 'ZEPHYR SKATEBOARD TEAM', HA AVUTO UN ENORME SUCCESSO NEGLI STATI UNITI.
CRITICA
"Il regista Stacey Peralta evoca, con immagini d'epoca e accostamenti a immagini contemporanee con musiche di quel tempo, la moda dello skateboard, la tavola con rotelle che permetteva di correre veloci, di abbandonarsi a esibizioni acrobatiche, e che preparò la grande moda del windsurf. Divertente, senza nostalgia e con umorismo." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 24 giugno 2005)
"Le interviste sono fantastiche, c'è dentro un'epoca che quando nasce almeno non è multinazionale, è coraggio, indipendenza, voglia di libertà. Non poco. Impedibili poi le sequenze in cui, durante una siccità mitica, gli Z-boys si buttano all'arrembaggio delle piscine di mezza Los Angeles, trasformandole nelle loro piste favorite. Peraltro nel 2004 inaugurò il Sundance dedicando al surf 'Riding Giants'. Siamo in attesa." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 24 giugno 2005)
"Il regista Stacey Peralta (uno dei membri originali degli Z-Boys e per questo a perfetta conoscenza dei meccanismi all'origine del fenomeno) ha strutturato il film intrecciando il piano storico con quello sociologico, il momento aneddotico con la ricostruzione di costume, alternando le interviste fatte ai protagonisti con delle meravigliose immagini - fotografie e filmini - realizzate allora dal giovane fotoreporter Craig Stecyk. Sino filmini, con tanto di patina sbiadita e 'sporcature' del tempo, che riprendono le imprese degli Z-Boys." (Dario Zonta, 'L'Unità', 24 giugno 2005)
"Con un montaggio di filmini di repertorio, fotografie, vecchi servizi e recenti interviste ai protagonisti, Peralta compone un film seminale e (auto) celebrativo su un gruppo di rivoluzionari per caso, che senza saperlo ispirarono un fenomeno importante della cultura pop e fecero dello skate qualcosa di simile a un'arte. Le evoluzioni sono impressionanti, le performance disumane; e osservarle fa capire, meglio delle argomentazioni psico-sociologiche, come la religione dello skate, l'obiettivo di superare se stesso, giunga a monopolizzare la vita di un ragazzo." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 luglio 2005)