Diva Futura

2/5
Dal memoir della segretaria Debora Attanasio il feuilleton cinematograficamente innocuo di Giulia Louise Steigerwalt. Che racconta la parabola del re dell’hard Riccardo Schicchi e delle sue tre stelle (Cicciolina, Moana, Eva Henger), ma la resa è filmicamente piatta. In gara (perché?) a Venezia 81

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ITALIA 2024
Italia, anni '80/'90. Riccardo Schicchi, con la sua agenzia Diva Futura, rivoluziona la cultura di massa trasformando l'utopia hippie dell'amore libero in un nuovo fenomeno: il porno. Sotto la sua guida, "ragazze della porta accanto" come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger e molte altre diventano all'improvviso dive di fama mondiale nel mondo del porno ed entrano nelle case degli italiani grazie al boom delle televisioni private e dei videoregistratori in VHS. Viene coniata l'espressione "pornostar", segnando l'inizio di una nuova era. L'impatto mediatico è travolgente fino a portare all'elezione in Parlamento di Ilona Staller, detta "Cicciolina", alla nascita del Partito dell'Amore e alla candidatura di Moana Pozzi a sindaco di Roma. È attraverso lo sguardo di Debora, giovane segretaria dell'agenzia con un mutuo sulle spalle, che viene raccontata l'avventura di questa grande "famiglia", dove esplodono gelosie, tormenti e contraddizioni fino a perdere il controllo sull'industria stessa della pornografia. Tutto questo è accaduto perché esisteva un desiderio tanto nascosto quanto grande: quello di tutti.
SCHEDA FILM

Regia: Giulia Steigerwalt

Attori: Pietro Castellitto - Riccardo Schicchi, Tesa Litvan - Eva Henger, Barbara Ronchi - Deborah Attanasio, Denise Capezza - Moana Pozzi, Lidija Kordić - Ilona Staller, Davide Iachini - Massimiliano Caroletti, Marco Iermanò

Sceneggiatura: Giulia Steigerwalt

Fotografia: Vladan Radovic

Musiche: Michele Braga

Montaggio: Gianni Vezzosi

Scenografia: Cristina del Zotto

Durata: 120'

Colore: C

Tratto da: libro "Non dite a mia mamma che faccio la segretaria" di Deborah Attanasio

Produzione: GROENLANDIA

Distribuzione: PIPER FILM

NOTE
- IN CONCORSO ALLA 81. MOSTRA DI VENEZIA (2024)