Il noto giornalista Fabian Groys sta conducendo insieme alla collega Nadja un'indagine sulle politiche adottate nei confronti dei disabili nella Bundeswehr. I due si imbattono in mille domande senza risposta e più vanno avanti nella loro ricerca, più emergono contraddizioni e coinvolgimenti. Nel frattempo, Fabian scopre anche uno scandalo sui rifiuti tossici che apparentemente sembra non avere nulla a che fare con l'indagine principale. Ma più andranno avanti con le indagini e più Fabian e Nadja si renderanno conto che in realtà i due casi potrebbero invece essere collegati tra loro...
SCHEDA FILM
Regia: Christoph Hochhäusler
Attori: Florian David Fitz - Fabian Groys, Lilith Stangenberg - Nadja Koltes, Horst Kotterba - Hannes Hubach, Ursina Lardi - Karina von May, Arved Birnbaum - Carlo Bühler, Gottfried Breitfuss - Nailly, Karl Fischer - Dellbrück, Jakob Diehl - Schütte, Jean-Paul Comart - Jaali, Zinedine Soualem - Dan, Seyneb Saleh - Mira, Cornelius Schwalm - Günther, Tilo Werner - Joker, Volker Ranisch - Gassen, Irina Potapenko - Sig.ra Kodolski/Sig.ra Kasten, David C. Bunners - Generale Halmer, Maya Bothe - Monika Karen, Felix Schmidt-Knopp - Robbie, Ahmed Zerari - Pepe, Özgür Karadeniz - Yilvaz, Maximilian Strestik - Jochen Klett
Sceneggiatura: Ulrich Peltzer, Christoph Hochhäusler
Fotografia: Reinhold Vorschneider
Musiche: Benedikt Schiefer
Montaggio: Stefan Stabenow
Scenografia: Renate Schmaderer
Costumi: Peri de Braganca
Altri titoli:
The Lies of the Victors
Durata: 112
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE
Produzione: HEIMATFILM, CO KG, IN CO-PRODUZIONE CON MACT PRODUCTIONS
NOTE
- REALIZZATO CON: WDR, ARTE, ARTE FRANCE CINEMA; CON IL SUPPORTO DI: FILM-UND MEDIENSTIFTUNG NRW, MEDIENBOARD BERLIN-BRANDENBURG, FFA, DFFF, BKM, CNC.
- SELEZIONE UFFICIALE ALLA IX EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2014) NELLA SEZIONE 'CINEMA D'OGGI'.
CRITICA
"Con 'Die Lügen der Sieger', Christoph Hochhäusler ha scelto il cinema di genere per una storia che sembra richiamare alla mente 'Tutti gli uomini del presidente' di Alan J. Pakula. Peccato che i due ingenui giornalisti, lui un giocatore incallito di dadi e guidatore di porsche, lei ovviamente stagista, non siano per niente comparabili a quelli veri del «Washington Post», anche perché i complici di Nixon al cospetto degli onniscienti complottisti tedeschi sono dei dilettanti allo sbaraglio. Nell'ordire una trama nella quale un'impresa privata depista i due giornalisti per evitare che una scomoda verità venga a galla e impedisca l'approvazione di una legge sullo smaltimento dei rifiuti tossici, Hochhäusler (...) cede all'idea «autoritaria» di una storia con un'unica via percorribile che può essere svelata solo consultando la mappa disegnata dal regista." (Massino Montinari, 'il Manifesto', 18 ottobre 2014)