Sheba Hart è la nuova professoressa di materie artistiche alla scuola St. George. Tra i suoi colleghi c'è l'anziana Barbara Covett, una donna con cui Sheba stringe un forte legame di amicizia e che diventa anche depositaria di un suo torbido segreto. Tuttavia, la giovane insegnante non si rende conto che i sentimenti dell'amica vanno oltre la semplice amicizia, e le sue confidenze possono diventare un'arma pericolosa con cui Barbara può sfogare la sua gelosia...
SCHEDA FILM
Regia: Richard Eyre
Attori: Cate Blanchett - Sheba Hart, Judi Dench - Barbara Covett, Bill Nighy - Richard Hart, Andrew Simpson - Steven Connelly, Max Lewis - Ben Hart, Juno Temple - Polly Hart, Alice Bird - Saskia, Joanna Scanlan - Sue Hodge, Tameka Empson - Antonia Robinson, Emma Kennedy - Linda, Tom Georgeson - Ted Mawson, Michael Maloney - Sandy Pabblem, Shaun Parkes - Bill Rumer, Syreeta Kumar - Gita, Philip Davis - Brian Bangs, Miranda Pleasence - Moglie di Eddie, Benedict Taylor - Eddie, Diana Berriman - Marcia, Jill Baker - Madre di Sheba, Adrian Scarborough - Martin, Julia McKenzie - Marjorie, Debra Gillett - Lorraine, Barry McCarthy - Dave, Leon Skinner - Davis, Jonathan Speer - Veterinario, Derbhle Crotty - Sig.ra Connolly, Catherine Drew - Giornalista televisiva, Anne-Marie Duff - Annabel, Stephen Kennedy - Sig. Connolly, Wendy Nottingham - Elaine Clifford
Soggetto: Zoë Heller - romanzo
Sceneggiatura: Patrick Marber
Fotografia: Chris Menges
Musiche: Philip Glass
Montaggio: John Bloom, Antonia Van Drimmelen
Scenografia: Tim Hatley
Costumi: Tim Hatley
Effetti: Stuart Brisdon, Cine Image Film Opticals Ltd.
Altri titoli:
Tagebuch eines Skandals
Chronique d'un scandale
Durata: 92
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85) - DE LUXE, TECHNICOLOR
Tratto da: romanzo "La donna dello scandalo" di Zoë Heller (Ed. Bompiani)
Produzione: SCOTT RUDIN PRODUCTIONS, DNA FILMS, FOX SEARCHLIGHT PICTURES, UK FILM COUNCIL, BBC FILMS
Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA (2007)
Data uscita: 2007-02-23
NOTE
- CANDIDATO ALL'OSCAR 2007 PER MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA (JUDI DENCH) E NON PROTAGONISTA (CATE BLANCHET), SCENEGGIATURA NON ORIGINALE E COLONNA SONORA.
- FUORI CONCORSO AL 57MO FESTIVAL DI BERLINO (2007).
CRITICA
"'Diario di uno scandalo' dell'inglese Richard Eyre è anzitutto un'arena di confronto tra due attrici superlative, Judy Dench e Cate Blanchett. Tratto dal bestseller di Zoe Heller 'Wuat she was thinking notes on a scandal', è costretto a rinunciare, sopperendo con una voce narrante, all'impianto diaristico del film." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 13 febbraio 2007)
"Più cupo e angosciato, 'Notes on a Scandal' racconta il dramma di due insegnanti inglesi: (...) Costruito intorno a due attrici in stato di grazia (non fosse fuori concorso, la Dench avrebbe già vinto il premio per la miglior interpretazione), il film evita i facili toni pruriginosi, grazie anche alla sceneggiatura di Patrick Marber (dal romanzo di Zoë Heller 'La donna dello scandalo') che scava nella psicologia delle due donne e trova per ognuna la ragione dei loro comportamenti ma non la giustificazione per le loro azioni. Finendo per offrire un quadro della scuola, e della società, inglese che con i toni della commedia di costume ci offre l' impietoso ritratto di un fallimento epocale." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 13 febbraio 2007)
"Una gara di bravura fra due prime attrici strepitose, entrambe candidate all'Oscar. Un adattamento letterario di rara intelligenza e appropriata crudeltà. Una storia inventata nella quale echeggiano fatti di cronaca verificatisi di qua e di là dall'Oceano che traducono con esattezza l'angosciosa confusione di ruoli e di identità, anagrafiche e sessuali, propria dei nostri anni. Diretto con affilata precisione dall'eclettico Richard Eyre, 'Notes on a Scandal' (da noi 'Diario di uno scandalo') ha la tenuta psicologica del miglior cinema inglese e il ritmo incalzante di uno psycho-thriller. Ma senza le banalità e semplificazioni di rito, perché adattando il libro di Zoe Heller (Bompiani) Patrick Marber (l'autore di 'Closer') ha conservato non solo la sapienza letteraria del romanzo, scritto in forma di diario, ma la densità e la vivacità degli ambienti e dei caratteri. Riuscendo inoltre a non giudicare mai i personaggi per farci anzi capire le ragioni, buone e cattive, di ognuno di loro." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 13 febbraio 2007)