La giovane Anna, manifestando fin da piccola deviazioni patologiche, viene condotta dai ricchi genitori in varie cliniche specializzate che non riescono però a guarirla. Dopo vari e successivi tentativi di cura, Anna, condotta in Svizzera, viene affidata ad una psichiatra, madame Blanche che in seguito ad una lunga e paziente opera di ricostruzione psichica - condotta con metodi non tradizionali e con trasporto affettivo fuori dal comune - riesce a riportarla alla normalità.
SCHEDA FILM
Regia: Nelo Risi
Attori: Ghislaine D'Orsay - Anna Zeno, Margarita Lozano - M.me Blanche, Umberto Raho - Sig. Zeno, padre di Anna, Gabriella Mulachie' - Silvia, madre di Anna, Sara Ridolfi - Infermiera, Giuseppe Liuzzi - Dottore, Manlio Busoni - Dottore, Marija Tocinowsky
Soggetto: Marguerite A. Sechehaye - saggio
Sceneggiatura: Nelo Risi, Fabio Carpi
Fotografia: Giulio Albonico, Sebastiano Celeste - operatore
Musiche: Ivan Vandor
Montaggio: Otello Colangeli
Scenografia: Nato Frascà
Arredamento: Francesco Antonacci
Costumi: Nato Frascà
Aiuto regia: Nato Frascà
Altri titoli:
Journal d'une schizofrène
Diary of a Schizophrenic Girl
Durata: 109
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, 35 MM (1:2.35) - EASTMANCOLOR
Tratto da: saggio omonimo di Marguerite A. Sechehaye (Giunti Editore, 2006)
Produzione: GIAN VITTORIO BALDI PER IDI CINEMATOGRAFICA, RAI
Distribuzione: MEDUSA DISTRIBUZIONE - MONDADORI VIDEO
NOTE
- CONSULENZA SCIENTIFICA: FRANCO FORNARI.
- PRESENTATO ALLA XXIX MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1968).
- PRESENTATO AL 61° FESTIVAL DI LOCARNO (2008) NELLA SEZIONE 'ICI & AILLEURS'.
CRITICA
"Anche se si possono, nel film, riscontrare intenti didattici e scientifici nella descrizione della cura di un caso di schizofrenia, il regista è riuscito con uno stile asciutto e vigoroso insieme a ricreare un dramma intimo sotto il profilo umano e a suscitare una viva partecipazione nello spettatore. Di rilievo l'interpretazione". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 66, 1969)
"E' forse il primo film italiano sui meriti della psicanalisi che sappia raggiungere il doppio obiettivo della divulgazione intelligente e dell'efficacia spettacolare". (Giovanni Grazzini, 'Corriere della Sera', 7 settembre 1968)