Un commerciante in gemme convince la propria cugina, proprietaria di una tipografia in Milano, a seguirlo ad Amsterdam per passare con lui e con la sorella qualche giorno di vacanza. Durante la permanenza in Olanda l'uomo si trova in gravi difficoltà finanziarie, pericolose perché egli ha anche compromesso la propria onorabilità. Per salvarsi accetta di prendere parte alla truffa che un commerciante in brillanti ha architettato ai danni di un principe indiano. Approfitta anche della presenza della propria cugina per renderla inconsciamente complice dell'imbroglio. Ma la cosa non riesce e il principe indiano, che ha compreso l'innocenza della ragazza, si contenta di riavere il proprio denaro e rinuncia ad ogni prosecuzione giudiziaria. La ragazza può in tal modo ritornare alla sua piccola tipografia, dove l'attende l'affetto fedele del giovane direttore.
SCHEDA FILM
Regia: Corrado D'Errico
Attori: Lia Rosa, Olinto Cristina, Carlo Mariotti, Giuseppe Ricagno, Ernesto Torrini, Doris Duranti - Marta Arasco, Enrico Glori - Carlo Deremont, Alberto Manfredini - Morino, Romolo Costa - Il Barone Kapperdof, Gemma Bolognesi - Jeanne Deremont, Guglielmo Sinaz - Riccardo Krauss, Lamberto Picasso - Il Marajah, Laura Nucci - Anna, Ori Monteverdi, Fausto Guerzoni - Sguerza
Soggetto: Salvador Gotta
Sceneggiatura: Ettore Maria Margadonna, Camillo Mariani Dell'Anguillara, Guglielmo Usellini
Fotografia: Aldo Tonti
Musiche: Costantino Ferri
Montaggio: Ferdinando Maria Poggioli
Scenografia: Salvo D'Angelo
Durata: 71
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO "A BOCCA NUDA" DI SALVADOR GOTTA
Produzione: EUGENIO FONTANA PER L'ALFA FILM
Distribuzione: CINF
NOTE
DIRETTORE DI PRODUZIONE: PIETRO COCCO.
AIUTO REGISTA: CINO BETRONE.
FONICO: BRUNO BRUNACCI.
CRITICA
"Una collana di diamanti si può sempre spacciare per vera, ma un film falso no. Comunque, perpretata la truffa, in ambedue i casi la giustizia procede - anche se non c'è denuncia della parte lesa - d'ufficio. Ciò non avviene nel film (...) Al lieto fine giudiziario, segue un lieto fine sentimentale quello di prammatica. La dolce, la candida, la soave, la pura Doris Duranti, che ha lavato i suoi occhi nell'acqua lustrale e costretto le sue labbra a pieghe innocenti, tutta pensieri casti, si abbandona fra le braccia del suo timido fidanzato Alberto Manfredini, nuovo allo schermo e all'amore (...)". (F. Callari, "Cine-Magazino", n. 22, 30/5/1939)