Dear Wendy

Ritorna la coppia Von Trier (sceneggiatura) e Vinterberg (regia). Con uno spettacoloso fallimento d'impronta 70's

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GERMANIA 2005
Dick è un bambino disadattato. Vive in una squallida cittadina situata in un'America senza coordinate geografiche e senza determinazioni cronologiche. Ha un piccolo revolver che porta sempre con sé e di cui ha costantemente cura. Gli ha perfino dato un nome di donna: Wendy. Dick un giorno incontra un altro ragazzo, che ha la sua stessa mania per le armi da fuoco. I due danno vita - in tutta segretezza - a una specie di banda che hanno chiamato 'The Dandies', giurando su uno statuto fondato sul fatto che il loro uso delle armi rimarrà confinato al gioco. Ma quanto durerà?
SCHEDA FILM

Regia: Thomas Vinterberg

Attori: Jamie Bell - Dick, Bill Pullman - Krugsby, Michael Angarano - Freddie, Danso Gordon - Sebastian, Novella Nelson - Clarabelle, Chris Owen - Huey, Alison Pill - Susan, Mark Webber - Stevie, William Hootkins - Marshall Walter, Teddy Kempner - Salomon, Maria Charles - Sig.ra Rubenz, Trevor Cooper - Padre di Dick, Matthew Geczy - Giovane impiegato

Soggetto: Lars von Trier

Sceneggiatura: Lars von Trier

Fotografia: Anthony Dod Mantle

Musiche: Benjamin Wallfisch

Montaggio: Mikkel E.G. Nielsen

Scenografia: Karl Júlíusson, Jette Lehmann

Costumi: Thomas Bo Larsen, Annie Périer

Effetti: Soren Skov Haraldsted

Durata: 101

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: LUCKY PUNCH, NIMBUS FILM APS, ZENTROPA ENTERTAINMENTS

Distribuzione: EAGLE PICTURES

Data uscita: 2005-09-23

CRITICA
"Le idee sono generiche, ma discuterle rende il film originale e interessante. Il protagonista è Jamie Bell, l'ex ragazzino amante della danza in 'Billy Elliot' di Stephen Daldry." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 23 settembre 2005)

"Ricostruire una cittadina mineraria degli Appalacchi appena fuori Copenhagen non è 'dogmatico'; né lo è opporre all'inglese Jamie Bell, piccolo ballerino di 'Billy Elliott', allamericano Bill Pullman, per i loro accenti diversi, almeno nella versione originale. Con la sua ostentata artificiosità, 'Dear Wendy' rammenta più 'Fight Club' che 'L'arma' di Squitieri o 'Il giocattolo' di Montalto, film italiani sul fascino della pistola. E se 'Dear Wendy' è esteticamente corretto, troppo dettagliato è il formarsi della psicologia di personaggi, perdenti decisi a vincere. Ma contro chi? E si giunge provati alla fine, prevedibile." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 23 settembre 2005)

"'Dear Wendy' è scritto da Lars Von Trier e diretto da Thomas Vinterberg. E si vede. Nessun particolare ininfluente, nessuna frase detta a caso e nessun ammiccamento per gli spettatori. Solo 101 minuti di vero cinema e una storia originale che si trasforma in dramma. Con un eccellente Bill Pullman, un'imperdibile colonna sonora e un manifesto contro le armi che fa impallidire Michael Moore." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 23 settembre 2005)

"Quasi un western atipico e brechtiano: complici i profeti della scuola danese del Dogma, lo sceneggiatore Lars von Trier e l' autore Thomas Vintenberg ('Festen'). (...) Neutro nel tempo e nello spazio e fedele ai rigori grafico-didascalici del maestro (vedi 'Dogville') il film racconta la sensuale eccitazione nel manovrare un'arma, ma fuori da ogni polemica, dov'era invece Montaldo col 'Giocattolo': è un teorema cine-snob alla Lars, con un regista che ci mette un po' di emotività nel cercare la bellezza nel dettaglio perverso al di là dei parossismi realistici. Un film intelligente, freddo e di rottura, claustrofobico anche se girato all' aria aperta." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 23 settembre 2005)