Dark Water

Remake horror con Jennifer Connelly. Ma Walter Salles delude alla sua prima prova di genere con un finale confusionario

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USA 2005
Il matrimonio di Dahlia Williams è ormai finito e lei, dopo il divorzio, ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e di dedicarsi unicamente alla figlia Ceci. Tuttavia qualcosa, o qualcuno, sembra essere determinato a farla andare fuori di testa: la sua casa sembra vivere di vita propria, strani rumori e misteriose infiltrazioni di acqua scura iniziano ad apparire ovunque...
SCHEDA FILM

Regia: Walter Salles

Attori: Jennifer Connelly - Dahlia Williams, John C. Reilly - Sig. Murray, Tim Roth - Jeff Platzer, Dougray Scott - Kyle, Pete Postlethwaite - Sig. Veeck, Camryn Manheim - Maestra, Ariel Gade - Ceci Williams, Perla Haney-Jardine - Natasha/Dahlia giovane, Debra Monk - Maestra della piccola Dahlia, Linda Emond - Mediatrice, Bill Buell - Mediatore, Elina Löwensohn - Madre di Dahlia, Edward Kennington - Billy, Matthew Lemche - Steve, Jennifer Baxter - Mary, Diego Fuentes - Portiere di notte, Warren Belle - Uomo dell'UPS, Zoe Heath - Madre di Natasha, Kate Hewlett - Assistente della maestra, Simon Reynolds - Uomo in ascensore, J.R. Horne - Uomo nel treno, Alison Sealy-Smith - Supervisore

Soggetto: Kôji Suzuki - romanzo, Hideo Nakata, Takashige Ichise

Sceneggiatura: Rafael Yglesias

Fotografia: Affonso Beato

Musiche: Angelo Badalamenti

Montaggio: Daniel Rezende

Scenografia: Thérèse DePrez

Arredamento: Clive Thomasson, Nick Evans (II)

Costumi: Michael Wilkinson

Effetti: Tony Kenny, Kaz Kobielski, Mark O. Forker, William Mesa, John P. Mesa, Flash Film Works, The Effects Group Inc., Digital Domain

Durata: 105

Colore: C

Genere: THRILLER PSICOLOGICO

Tratto da: romanzo "Honogurai Mizu No Soko Kara" di Kôji Suzuki e film omonimo di Hideo Nakata

Produzione: POST NO BILLS FILMS, PANDEMONIUM PRODUCTIONS, VERTIGO ENTERTAINMENT

Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA

Data uscita: 2005-10-07

NOTE
- REMAKE DEL FILM GIAPPONESE "ACQUA SCURA" DIRETTO NEL 2002 DA HIDEO NAKATA.
CRITICA
"Girone di ritorno coi bestseller dell'horror made in Japan che hanno furoreggiato e comunicato nuove paure di fantasmi quotidiani e casalinghi. Dall'originale di Nakata del 2002, col suo incubo d'acqua, è un fedele thriller remake Usa metropolitano che fa (invano) il verso al capolavoro 'Rosemary's Baby' di Polanski con la regia del brasiliano Walter Salles, che non c'entra nulla (sono suoi gli ottimi 'Central do Brasil' e 'I diari della motocicletta'). Resta invariato il rapporto morboso tra madre divisa e figlia, in cerca di nuova casa; ma i ghost orientali sono invisibili, non c'è bisogno di logica per spiegare come mai la macchia d'umido diventi l'atavica paura di vivere. L'equazione non funziona, è esteriore, ma è ammirevole il cast: con mamma Connelly un trio d'eccezione (Tim Roth, John C. Reilly e Pete Postlethwaite). Badalamenti cerca di travolgerci in musica." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 7 ottobre 2005)

"Prendere il brasiliano Walter Salles, che ha dato il meglio nel genere del patetico ('Central do Brasil') e fargli ricalcare un horror del giapponese Hideo Nakata sullo sfondo di New York è indice di globalizzazione più che di intelligenza. (...) Frutto della depressione che ha colpito Tokio, certo cinema economico fa a Hollywood l'effetto che a Parigi fa il neorealismo, ribattezzato nouvelle vague: induce i produttori a credere di poter spendere poco e guadagnar molto, perché si gira tutto in interni, senza effetti speciali che vadano oltre la secchiata d'acqua, mentre una bambina strilla, una mamma piange e la tv s'accende da sola. Ma da soli si chiudono anche gli occhi dello spettatore." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 7 ottobre 2005)

"Con 'Dark Water', remake dell'omonimo film di Hideo Nakata, il regista Walter Salles ('Central do Brasil', 'I diari della motocicletta') debutta nell'horror. La sua, però, non è una visione violenta dell'horror: Salles non ama il sangue, ama invece l'animo umano e nel suo film gioca tutto sulla tensione psicologica. E ci riesce, perché in 'Dark Water' ci si spaventa proprio perché si capisce che il mostro è dentro di noi e la minaccia ben più sottile di uno zombie." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 7 ottobre 2005)

"Walter Salles, l'ammirato regista brasiliano di 'Central do Brasil' e dei 'Diari della motocicletta', dirige negli Stati Unititi il rifacimento di un horror giapponese di Hideo Nakata sul classico tema della casa abitata da fantasmi. Girato benissimo. Niente di più tranne due elementi straordinari: la densa acqua nera che misteriosamente allaga l'appartamento in cui sono andate ad abitare a New York una giovane madre divorziata e la sua bambina: la protagonista Jennifer Connelly, molto bella, immagine esemplare di dolcezza e di amore materno minacciosamente oscillanti tra passione e nevrosi." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 7 ottobre 2005)

"Parafrasare in versione occidentale da uno dei film-chiave del nuovo horror giapponese era, a priori, rischioso per la perdita di atmosfera che ne sarebbe - inevitabilmente - derivata: i film di Nakata sono serie B 'sporche' e ossessive, e proprio in ciò consiste la fascinazione che emanano. Ma che c'azzeccava Walter Salles ('I diari dela motocicletta') con un repertorio codificato come quello delle storie di fantasmi giapponesi? Invece non delude affatto. La prima parte rifà quasi scena per scena il modello; ma il seguito se ne emancipa e va in diverse direzioni, a cominciare dall'introduzione di una serie di personaggi maschili borderline. Cosa che, se da un parte indebolisce la portata emotiva del soggetto, dall'altra, si presta a ottime caratterizzazioni: Tim Roth come avvocato altruista; Pete Postlethwaite nella parte dello scorbutico portiere; John C. Reilly in quella del laido amministratore di condomini. In più, Salles non forza mai la mano, preferendo installare nello spettatore un panico 'light', ma costante, senza ricorrere agli effetti speciali." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 7 ottobre 2005)