Nell'autunno del 1793, la Repubblica francese attraversa un periodo di grave crisi. All'esterno le sue frontiere sono minacciate dalle forze realiste, mentre all'interno essa deve affrontare difficoltà come la carestia, l'inflazione e la lotta tra le diverse fazioni. Ai primi di novembre Danton, che con Marat e Robespierre è uno dei grandi protagonisti della Rivoluzione francese, rientra a Parigi da Arcysur Aube, allarmato dalle notizie che gli giungono dalla capitale. La popolazione è affamata, il "Terrore" è stato messo all'ordine del giorno dal Comitato di salute pubblica e sotto la ghigliottina cadono le teste dei sospetti o, semplicemente, le teste dei rivoluzionari troppo tiepidi. Danton, benchè nel passato abbia avuto grandi responsabilità nelle stragi, conserva intatta la sua popolarità ed ora rivendica con ostinata passione un nuovo programma di pace. All'esterno con dei negoziati e, all'interno, con l'indulgenza. In una parola, egli chiede la fine del "Terrore", la fine del bagno di sangue che inonda la Francia. Ecco allora scatenarsi irrimediabile il conflitto tra Danton e Robespierre. Robespierre ed i suoi amici vogliono la pace all'esterno ma attraverso la vittoria e vogliono risolvere i problemi interni con quella crudeltà che atterrisca gli oppositori del regime. Danton e Robespierre s'incontrano un'ultima volta in una cena che dovrebbe dar loro l'occasione di un'intesa; ma il loro modo di pensare è troppo diverso, le loro concezioni politiche sono ormai troppo distanti e tra "l'incorruttibile" Robespierre e "l'amico del popolo" Danton è impossibile l'accordo. Il 30 marzo 1794, il Comitato di salute pubblica ordina l'arresto di Danton e dei suoi seguaci. Danton, benchè avvertito, si rifiuta di fuggire; egli crede nel favore del popolo. Durante il processo, la sua difesa sdegnata e sarcastica sconvolge il pubblico, la sua voce tonante emoziona la folla ed allora il giudice, dietro la pressione di Robespierre, troncherà il dibattito e la stampa non potrà più scrivere. Il verdetto è morte. Il 5 aprile 1794 in Piazza della Rivoluzione, la testa di Danton cade sotto la lama della ghigliottina. Le ultime parole dell'amico del popolo sono al boia Samson: "Tu mostrerai la mia testa al popolo, ne vale la pena". E Samson lo farà, afferrandola per i capelli dal fondo dell'orribile canestro. In quel momento, Robespierre è a letto febbricitante, nel suo tragico delirio, intuisce la sconfitta di una Rivoluzione basata sulla violenza. Due mesi più tardi anch'egli sarà condannato a morte ed il boia farà di nuovo quel gesto atroce sollevando la testa decapitata di Robespierre per mostrarla alla folla.
SCHEDA FILM
Regia: Andrzej Wajda
Attori: Gérard Depardieu - Danton, Wojciech Pszoniak - Robespierre, Anne Alvaro - Eleonore, Roland Blanche - Lacroix, Patrice Chéreau - Camille Desmoulins, Boguslaw Linda - Saint Just, Angela Winkler - Lucile Desmoulins, Alain Macé - Heron, Roger Planchon - Fouquier Tinville, Andrzej Seweryn - Bourdon, Jacques Willeret - Westermann, Serge Merlin - Philippeaux, Frantiszek Starowieyski - David, Jerzy Trela - Billaud-Varenne, Lucien Melki - Fabre D'Eglantine, Tadeusz Huk - Couthon, Marek Kondrat, Jean-Loup Wolff - Herault De Seychelles
Soggetto: Stanislawa Przybyszewska
Sceneggiatura: Jacek Gasiorowski, Agnieszka Holland, Andrzej Wajda, Boleslaw Michalek, Jean-Claude Carrière
Fotografia: Igor Luther
Musiche: Jean Prodromidès
Montaggio: Halina Prugar
Scenografia: Allan Starski
Costumi: Wieslawa Starska, Anne De Laugardiere, Yvonne Sassinot de Nesle
Altri titoli:
L'AFFAIRE DANTON
Durata: 136
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: NORMALE, 35MM
Tratto da: DRAMMA "IL CASO DANTON" DI STANISLAWA PRZYBYSZEWSKA
Produzione: LES FILM DU LOSANGE/GAUMONT/TF 1 FILM PRODUCTION/SFPC (PARIS) FILM POLSKI (VARSAVIA)
Distribuzione: GAUMONT (1983) - DURIUM HOME VIDEO, VIDEA
NOTE
- DEC.: ALLAN STARSKI.
- PRESENTATO AL 5° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE (2004)
- MUSICA ESEGUITA DALL'ORCHESTRA FILARMONICA NAZIONALE DIRETTA DA JAN PRUSZAK E DAL CORO DELLA COMPAGNIA MUSICALE DI VARSAVIA DIRETTO DA MACIEJ JAEKIEWICZ
- PRIMA: PARIGI, 7 GENNAIO 1983; A VARSAVIA, 31 GENNAIO 1983.
- PREMI: PREMIO LOUIS-DELLUC PER IL MIGLIOR FILM FRANCESE DEL 1982; PREMIO 'CESAR 83' PER LA REGIA, 1983; PREMIO 'UNIFRANCE-FILM', CONFERITO DA UNA GIURIA COMPOSTA DA GIORNALISTI STRANIERI ACCREDITATI A PARIGI; PREMI COME MIGLIORI ATTORI A WOJCIECH PSZONIAK E GERARD DEPARDIEU AL FESTIVAL MONDIALE DEL CINEMA DI MONTREAL, 1983; PREMIO PER IL MIGLIOR FILM AL FESTIVAL DEL CINEMA POLACCO DI FINZIONE DI DANZICA, 1984.
CRITICA
"E' un film di forte tensione intellettuale che intende prospettare un esame dello scorcio più tragico della rivoluzione francese e una riflessione sulle degenerazioni del potere rivoluzionario." (Segnalazioni Cinematografiche)
"...è un film verboso, storicamente discutibile, ma coinvolgente, figurativamente stupendo, ricco di pagine forti, interpretato da un potente Depardieu e da uno straordinario Wojciech Pszoniak nella parte di Robespierre." (M. Morandini"