Olanda, 1943. Due prigionieri americani, Sesamo e Rollman, riescono ad evadere da un campo di concentramento nazista; entrati in contatto con il partigiano olandese Rollman, i due americani concordano un piano che dovrà consentire loro di penetrare nella sede del comando tedesco e di impadronirsi di importanti documenti nonché di alcune cassette colme di diamanti custodite in una camera blindata. Grazie all'aiuto della moglie di un generale della Wermacht, un'ebrea di nome Cristina, i due americani e Rollman penetrano all'interno del comando tedesco e trafugano i documenti segreti e le cassette dei diamanti. A questo punto Cristina, ormai compromessa, deve seguire i tre nella loro fuga ma questo fatto fa cadere in disgrazia suo marito. Saranno i paracadutisti alleati, scendendo in gran numero dal cielo, a cambiare le sorti della battaglia.
SCHEDA FILM
Regia: Alberto De Martino
Attori: Frederick Stafford - Sesamo, Daniela Bianchi - Cristina, moglie del generale, John Ireland - Capitano O'Connor, Curd Jürgens - Generale Tedesco, Adolfo Celi - Rollman, Michel Constantin - Petrowsky, Helmut Schneider - Hassler, Fajda Nichols - Magda, Anthony Dawson - Colonnello americano, Renato Rossini - Joe O'Connor, Tom Felleghy - Ufficiale americano, Jacques Monod - Partigiano, Valentino Macchi
Soggetto: Dino Verde, Vincenzo Flamini, Alberto De Martino
Sceneggiatura: Dino Verde, Vincenzo Flamini, Alberto De Martino, Franco Verucci - collaborazione, Alberto Silvestri - collaborazione
Fotografia: Giovanni Bergamini
Musiche: Bruno Nicolai, Ennio Morricone
Montaggio: Otello Colangeli
Scenografia: Nedo Azzini
Costumi: Gaia Romanini
Effetti: Eugenio Ascani
Altri titoli:
La gloire des canailles
Dirty heroes
Und morge fahrt ihr zur holle
Durata: 121
Colore: C
Genere: GUERRA
Specifiche tecniche: 35 MM, SUPERTECHNISCOPE, TECHNICOLOR
Produzione: EDMONDO AMATI PER FIDA CINEMATOGRAFICA, JACQUES ROITFELD, GLORIA FILM
Distribuzione: FIDA, MITEL, STARDUST - NUMBER ONE VIDEO, BMG VIDEO
CRITICA
"Probabilmente nelle intenzioni del regista esisteva l'ambizione di offrire un prodotto che, insieme alla spettacolarità (...) affrontasse alcuni temi della guerra, in una specie di grande affresco (...). I risultati sono estremamente modesti, non solo per il mancato approfondimento di qualsiasi aspetto della vicenda, ma anche proprio dal punto di vista spettacolare". (Anonimo, "Cinema Nuovo", n. 191, febbraio 1968).
"Si tratta di una tipica storia poliziesco-spionistica insolitamente inquadrata nel clima dell'ultima guerra. Nonostante alcuni squilibri di tono e qualche ingenuità, il film si lascia vedere volentieri per la notevole spettacolarità di alcune sequenze." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 63, 1968)