Crossing the Bridge - The Sound of Istanbul

Crossing the Bridge: The Sound of Istanbul

GERMANIA 2005
Un documentario sulla vita culturale di Istanbul, città ponte tra Oriente e Occidente, con particolare riferimento alla musica. Un viaggio alla scoperta del vasto panorama di generi sperimentati dagli esponenti della musica turca: dal rock all'hip-hop, alla più tradizionale musica araba.
SCHEDA FILM

Regia: Fatih Akin

Attori: Alexander Hacke - Se stesso, Baba Zula - Se stessi, Orient Expressions - Se stessi, Duman - Se stesso, Replikas - Se stessi, Erkih Koray, Ceza, Istanbul Style Breakers, Mercan Dede, Selim Sesler, Brenna MacGrimmon, Siyasiyabend, Orhan Gencebay, Müzeyyen Senar, Sezen Aksu, Sertab Erener

Soggetto: Fatih Akin

Fotografia: Hervé Dieu

Montaggio: Andrew Bird

Durata: 90

Colore: B/N-C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: INTERVISTA DIGITAL MEDIA GMBH, CORAZON INTERNATIONAL

Distribuzione: FANDANGO (2006)

Data uscita: 2006-09-01

NOTE
- PRESENTATO FUORI CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI CANNES (2005).
CRITICA
"Documentare la vita e l'opera di musicisti su e giù per il mondo è diventata, nel cinema, una moda seria. Forse ad averla avviata è stato quel bellissimo film che Wim Wenders aveva voluto dedicare alla musica cubana, 'Buena Vista Social Club'. Oggi è di scena la musica turca. Se ne occupa un regista, Fatih Akin, che con un suo lungometraggio di finzione, 'La sposa turca', si era visto addirittura assegnare l'Orso d'Oro a un festival di Berlino. Con un forte senso del cinema, con una decisa sensibilità per la musica, ha seguito passo passo a Istanbul le esibizioni, ma anche il privato, dei principali compositori turchi di oggi (e di ieri), alternando le loro ricerche sul nuovo al culto e al rispetto per la tradizione. (...) Senza sbalzi né fratture tra le varie e diverse concezioni musicali. Con immagini che, via via, ne riflettono i ritmi e ne ripropongono, con forti suggestioni, gli echi. Facendo cinema e suoni insieme. All'insegna dell'autentico e del vero, ma - grazie alla regia sempre ispirata di Akin - anche del poetico. Senza nessuna concessione all'oleografico. Neanche quando si guarda ai tramonti sul Bosforo." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 15 settembre 2006)