Cronache di poveri amanti

ITALIA 1953
Intorno al 1925, Mario, giovane tipografo fiorentino, per essere più vicino alla sua fidanzata, Bianca, va ad abitare nella breve via del Corno e fa amicizia col maniscalco "Maciste", suo padrone di casa, e col fruttivendolo Ugo, tutti e due antifascisti. Accade che Alfredo Campolmi, proprietario di una pizzicheria, essendosi rifiutato di versare certi contributi al partito, viene selvaggiamente bastonato dai fascisti. Al capezzale del Campolmi, all'ospedale, Mario incontra spesso la moglie Milena, amica della sua fidanzata, Bianca, e se ne innamora: egli rompe il fidanzamento con Bianca. In un conflitto notturno con gli squadristi, Maciste viene ucciso; Ugo, ferito, si rifugia in casa della "signora", una strozzina che controlla gli interessi della contrada. Essendosi innamorato di Gesuina, la servetta, Ugo, una volta guarito, la sposa. Anche Alfredo Campolmi muore: Mario e Milena si sono confessati il loro amore, ma, per pietà verso il defunto, si separano. Più tardi anche Mario viene arrestato dalla polizia.
SCHEDA FILM

Regia: Carlo Lizzani

Attori: Anna Maria Ferrero - Gesuina, Cosetta Greco - Elisa, Antonella Lualdi - Milena, Marcello Mastroianni - Ugo, Bruno Berellini - Carlino, Irene Cefaro - Clara, Adolfo Consolini - Maciste, Giuliano Montaldo - Alfredo, Gabrile Tinti - Mario, Eva Vanicek - Bianca, Wanda Capodaglio - La Signora, Garibaldo Lucii - Staderini, Rolando Sbrocchi, Grazia De Rocca, Aldo Collaiti, Andrea Petricca, Mimmo Maggio, Giuseppe Angelani, Ada Colangeli, Mario Piloni

Soggetto: Vasco Pratolini - romanzo

Sceneggiatura: Sergio Amidei, Giuseppe Dagnino, Carlo Lizzani, Massimo Mida

Fotografia: Gianni Di Venanzo, Erico Menczer - operatore, Dario Di Palma - assistente

Musiche: Mario Zafred

Montaggio: Enzo Alfonsi

Scenografia: Peck G. Avolio

Durata: 115'

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: romanzo omonimo di Vasco Pratolini

Produzione: COOPERATIVA SPETTATORI PRODUTTORI CINEMATOGRAFICI

Distribuzione: MINERVA FILM (1954) - AZZURRA HOME VIDEO

NOTE
- NASTRO D'ARGENTO 1954 PER LA MIGLIOR MUSICA E PER LA SCENOGRAFIA.

- PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI CANNES 1954.
CRITICA
"Tutta la prima metà del film, e anche oltre, si distende in un suo crescendo, plastico e mosso, e culmina, come tensione, nell'episodio di una delle spedizioni punitive fasciste. Sin qui ci sarebbe poco da osservare. (...) Poi, nell'ultima parte, sarebbe stato opportuno un piglio altrettanto netto (...), invece il film si dilunga (...) creando più di un ristagno a danno di un vitale tessuto connettivo, di una serrata coerenza." (Mario Gromo, "Film visti", Mondadori, 19589

"Il racconto cinematografico, tratto dal romazo omonimo di Vasco Pratolini, notevolmete modificato e attenuato, si articola in sequenze tecnicamente notevoli e di dramamtoca coralità. Non difettano talune zone di cedimento e di confusione nel ritmo narrativo. Pregevoli l'interpretazione e la fotografia." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 35, 1954)