Nel 1929, Johnny Caspar, boss napoletano d'una gang di italiani, che contende a Leo, boss degli irlandesi, il primato di una città americana, offre al rivale pace ed amicizia, se smetterà di proteggere il bookmaker ebreo Bernie Bernbaum, che egli vuole morto. Ma Leo rifiuta perchè ama Verna, affezionatissima sorella di Bernie, e inutilmente Tom Reagan, braccio destro del boss, gli consiglia di non inimicarsi Caspar, di lasciare Bernie e di non fidarsi della ragazza, che sta con lui solo per proteggere il fratello. Tom, pur essendo affezionato a Leo, ha una segreta e tormentata relazione amorosa con Verna. In seguito Caspar gli offre i soldi per pagare una grossa perdita alle corse (che lo mette in serio pericolo), purchè gli consegni Bernie, e, poichè Reagan rifiuta, lo fa picchiare dai suoi. Dopo attacchi e sparatorie fra le bande rivali, mentre la polizia protegge ora l'una ora l'altra, Leo comunica a Tom che intende sposare Verna, e questi gli confessa allora la sua relazione con lei, per cui viene picchiato e scacciato dal boss che lascia la ragazza. Questa propone allora al giovane di fuggire con lei e con suo fratello ma egli rifiuta. Ora è Caspar a dominare la città, e il sindaco ed il capo della polizia stanno al suoi ordini; egli assume Tom, e, fattosi rivelare da lui il rifugio del bookmaker (non più protetto da Leo), lo fa prendere prigioniero dai suoi e manda Tom ad ucciderlo in un bosco. Ma Bernie riesce ad impietosire Reagan, che finge di averlo ammazzato, e lo fa fuggire, raccomandandogli di sparire. Adesso Caspar si fida di lui, che però viene visitato segretamente dal presunto morto, il quale, per punirlo di aver visto tutta la sua viltà pretende, inutilmente, che uccida Johnny. In seguito Reagan è costretto da Dan, braccio destro di Caspar, a recarsi nel bosco per mostrare il cadavere di Bernie, e casualmente ....
SCHEDA FILM
Regia: Joel Coen, Ethan Coen - non accreditato
Attori: Gabriel Byrne - Tom Reagan, Marcia Gay Harden - Verna, John Turturro - Bernie Bernbaum, Jon Polito - Johnny Caspar, J.E. Freeman - Eddie Dane, Mike Starr - Frankie, Albert Finney - Leo, Al Mancini - Tic-Tac, Richard Woods - Maggiore D. Levander, Thomas Toner - O'Doole, Steve Buscemi - Mink, Mario Todisco - Clarence, George Fernandez - Cugino di Caspar, Olex Krupa - Tad, Jack Davis Harris - Uomo con la bomba, Lanny Flaherty - Terry, Louis Charles Mounicou III - Johnny Caspar Jr., Salvatore H. Tornabene - Rug Daniels, John McConnell - Poliziotto Brian, Hilda McLean - Padrona di casa, Jeanette Kontomitras - Signora Caspar, Olex Kurpa - Tad, Michael Jeter - Adolph, Dave Drinkx - Killer N. 2, Frances McDormand - Segretaria del Sindaco (non accreditata, Monte Starr - Uomo armato, Michael Badalucco - Autista di Caspar, David Darlow - Fattorino di Lazarre, Charles Ferrara - Maggiordomo di Caspar, Charles Gunning - Killer da Verna, Kevin Dearie - Monello di strada, Esteban Fernandez - Cugino di Caspar, Jery Hewitt - Figlio di Erin, Don Picard - Uomo armato, Helen Jolly - Donna che urla
Soggetto: Dashiell Hammett - romanzi, non accreditato, Ethan Coen, Joel Coen
Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coen
Fotografia: Barry Sonnenfeld
Musiche: Carter Burwell
Montaggio: Michael R. Miller
Scenografia: Dennis Gassner
Arredamento: Nancy Haigh
Costumi: Richard Hornung
Effetti: Peter Chesney, Image Engineering Inc.
Altri titoli:
Miller's Crossing - Un cadavre sous le chapeau
Muerte entre las flores
Durata: 109
Colore: C
Genere: NOIR
Specifiche tecniche: PANAVISION, 35 MM (1:1.85)
Tratto da: liberamente tratto dai romanzi "Piombo e sangue" e "La chiave di vetro" di Dashiell Hammett
Produzione: ETHAN COEN PER CIRCLE FILMS, TWENTIETH CENTURY FOX FILM CORPORATION
Distribuzione: FOX (1991) - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT
CRITICA
"I fratelli americani Coen secondo 'Le Monde' fanno al film di gangster quanto 'Il buono, il brutto e il cattivo', fece al western, ossia un'alterazione del genere mitizzante e insieme demistificante, estetizzante e crudele, dilatata e grottesca. (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 23/3/91).
"Domina, con il ritmo esplosivo, l'iperrealismo dell'eccesso." (Mirella Poggialini, 'Avvenire', 10/2/91).
"La storia non potrebbe affidarsi a temi più noti, svolti sempre, però, con una validità che li rinverdisce e quasi li attualizza, andando a fondo su tutto, ambienti, caratteri. Ad ogni angolo una citazione, ad ogni svolta il ricordo di questa o quella situazione tipica da anni del genere gangster, sempre però risolta, pur nella ripetizione voluta e anzi ostentata, con una vivida novità di linguaggio. (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 27/6/91).
"La casualità ingovernabile della violenza che gli autori volevano raccontare nel loro Dirty town movie, rimane capriccio da teppisti qua e là percorso da simpatia e umorismo." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 15/7/91).
"Film ribollente, tumultuoso, barocco, immerso in quel romanticismo nero alla 'gangster story'". (Enzo Natta, 'La Rivista del Cinematografo', n°11/91).