Sergio si è laureato in agraria con una tesi sulla crescita del carciofo nei terreni aridi. Nella difficile ricerca di un impiego, consulta il manuale "La guida pratica per trovare lavoro" del famoso Ermanno Lopez, che promette successo in trenta giorni. Nonostante le previsioni del libro siano sistematicamente smentite dai fatti, Sergio insiste, coinvolgendo Enzo, l'amico che vive con lui e che invece continua la vita del vitellone. Mentre è impegnato tra test e curriculum, Sergio viene a sapere che Rita, la ragazza di cui è ancora innamorato, sta per sposarsi. La sera prima di un importante colloquio di lavoro, Sergio riceve la visita di Rita, che il giorno dopo va all'altare e vuole passare con lui l'addio al celibato. Dopo molte insistenze, Sergio passa la notte con Rita, la mattina si sveglia, si prepara in fretta, si presenta al colloquio e qui fa in modo di essere respinto per favorire un amico incontrato fuori che era in situazione disperata e aveva assoluto bisogno di quel posto. Sergio esce dalla ditta, incontra la sorella dell'amico e apprende che tutte le difficoltà raccontate prima sono fasulle. Disgustato per il comportamento subìto, torna a casa deluso, ma qui trova Rita che all'ultimo minuto non ha trovato il coraggio per sposarsi perchè anche lei è ancora innamorata di lui. Arriva una lettera per un posto di lavoro in Africa. Sergio accetta e, finalmente, nel piccolo centro di Mimongo, riesce a dare concretezza ai progetti sostenuti nella sua tesi di laurea.
SCHEDA FILM
Regia: Fulvio Ottaviano
Attori: Daniele Liotti - Sergio, Francesca Schiavo - Rita, Valerio Mastandrea - Enzo, Francesco Siciliano - Federico, Rocco Papaleo - Dottor Torelli, Piero Natoli - Il padre di Sergio, Simona Marchini - La madre di Sergio, Christopher Buchholz - Regista di film horror, Michele Carpentieri - Produttore di film horror, Luisa Ammanniti - Betta, Niccolò Ammaniti - Un fattorino, Antonella Avolio - Gertrude, Elena Cantarone - Lavinia, Michele La Ginestra - Davide, Morena De Pasquale - Beatrice, Francesca Romana Ponziani - Deborah, Piero Chiambretti - voce di Ermanno Lopez
Soggetto: Francesco Ranieri Martinotti, Fulvio Ottaviano
Sceneggiatura: Fulvio Ottaviano, Francesco Ranieri Martinotti
Fotografia: Marco Cristiani
Musiche: Gian Andrea Tabacchi
Montaggio: Fulvio Ottaviano, Alessandro Corradi
Scenografia: Francesco Ranieri Martinotti
Costumi: Cristina Francioni
Durata: 80
Colore: B/N
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: NORMALE
Produzione: LAURENTINA GUIDOTTI, FRANCESCO RANIERI MARTINOTTI
Distribuzione: CECCHI GORI DISTRIBUZIONE (1996) - CECCHI GORI HOME VIDEO
NOTE
- REVISIONE MINISTERO LUGLIO 1996.
- DAVID DI DONATELLO 1997 A FULVIO OTTAVIANO COME MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE.
CRITICA
"Disinvolto e simpatico, capace di fare di povertà virtù, 'Cresceranno i carciofi a Mimongo' ha l'astuzia di mettere assieme vecchio e nuovo in un assemblaggio accattivante: da una parte il gergo giovanilistico, gli Articolo 31, un po' di disinvoltura sessuale, dall'altra un personaggio positivo in cui identificarsi, quello del giovane che non vuole piegarsi alle bassezze morali della vita metropolitana. L'aria del tempo si percepisce nei rapporti fra i sessi, dove sono sempre i personaggi femminili a detenere il potere decisionale sui sentimenti e le cose da fare. Senza contare il potere attrattivo di un argomento di sconsolante attualità come la disoccupazione giovanile." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 17 novembre 1996)
" Con un occhio al primo Moretti e un altro all'americano 'Clerks', 'Cresceranno i carciofi a Mimongo' è a tratti ironico, divertente, disinvolto. Un'opera ottimista e ruffiana quanto basta per far arrivare a un pubblico
"tifoso" il segnale che si tratta di un film 'diverso': il bianco e nero che fa tanto indipendente, il rap di Jovanotti e degli Articolo 31 a sottolineare il disagio di una generazione, la voce-guida fuori campo di Piero Chiambretti, emblema di una televisione alternativa, un po' di gergo giovanilistico e di spregiudicatezza sessuale, stereotipati ex sessantottini (Piero Natoli e Simona Marchini) che rinnegano in parte quella stagione." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 22 vovembre 1996)