L'agente statunitense Robert Wallace viene inviato ad Hong Kong con l'incarico sia di porre fine al traffico di droga - orchestrato dalla banda capeggiata da Chen Loh - che si svolge tra questa città e Bangkok, sia di liberare sei agenti segreti fatti prigionieri dalla citata banda. Qui, Bob Wallace trova aiuto in un esperto di lotta kung-fu, Tang; in una graziosa agente segreta la cinese Suzy e in due suoi "amici" ladri Max e Jerry (questi ultimi, però prima di porsi al suo fianco lo costringono ad aiutarli a saccheggiare la cassaforte del console degli Usa, Arcibaldo). Bob e i suoi si recano ben presto a Bangkok dove sgominano la banda di Chen Loh e liberano gli agenti segreti (fra questi c'è anche il fratello di Suzy). Dopo di che Bob toglie il frutto della rapina a Max e Jerry, i quali, però, si consolano con cospicui assegni bancari, dati loro dallo stesso Bob, a nome del governo grato.
SCHEDA FILM
Regia: Bitto Albertini
Attori: Isabella Biagini, Sal Borgese, Antonio Cantafora, Jacques Dufilho, Alberto Farnese, Liu Hui Ling, Robert Malcolm, Tung Lin, Lo Lieh, Shih Szu, Jiang Lin
Soggetto: Bitto Albertini
Sceneggiatura: Bitto Albertini, Gino Capone
Fotografia: Pier Luigi Santi
Musiche: Nico Fidenco
Montaggio: Fausto Ulisse
Scenografia: Boni Fraulo
Altri titoli:
Supermen Against the Orient
Drei spaghetti in Shanghai
Tre Supermen contro i campioni di karate
Les trois superman du kung-fu
Durata: 102
Colore: C
Genere: ARTI MARZIALI
Specifiche tecniche: CINEMASCOPE TECHNICOLOR
Produzione: I.N.D.I.E.F.(ROMA) / SHAW BROTHERS (HONG KONG)
Distribuzione: I.N.D.I.E.F. (1974)
NOTE
- ESISTE UNA SERIE "NON UFFICIALE"IMPERNIATA SUI TRE SUPERMEN:
"I FANTASTICI 3 SUPERMEN"(1967)DI FRANK KRAMER.
"3 SUPERMEN A TOKYO" (1968) E "CHE FANNO I NOSTRI SUPERMEN TRA LE VERGINI DELLA JUNGLA?" (1970) DI BITTO ALBERTINI.
"E COSI' DIVENNERO I 3 SUPERMEN DEL WEST"(1973) E "3 SUPERMEN A SANTO DOMINGO"(1986) DI ITALO MARTINENGHI.
CRITICA
"E' un modesto film che narra avventure prevalentemente comiche di superagenti euro-asiatido-americani, tentando di rinverdire le prestazioni dei tre già sfruttati acrobati con gli scontri del kung-fu. Le intenzioni dei protagonisti non sono del tutto rette, ma rientrano nel servizio alla legge prestato sia pure involontariamente e, dato il tono, appaiono demitizzate. La comicità, del resto, rende prettamente acrobatiche anche le scene in cui prevale l'impiego violento delle arti marziali." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 76, 1974).