India, 1954. La signora Lily Mackintosh, moglie del giornalista John, partorisce la seconda figlia che però non è in grado di allattare. In suo soccorso arriva Mary Cotton, un'indiana con nostalgie anglofile, infermiera all'ospedale ed ora ben contenta di trasferirsi per servire nella grande casa della famiglia inglese. Mary porta la neonata dalla sorella Blossom, che la allatta pur costretta su una sedia a rotelle. Mary persegue in realtà un proprio piano di integrazione e di affermazione di se stessa. Al primo pretesto, minaccia di andarsene, inducendo la signora a chiederle di restare. Poi mette in cattiva luce Ibrahim, il cameriere tuttofare, e ottiene le chiavi di casa. Ibrahim viene licenziato e Teresa, la prima figlia adolescente, ne resta addolorata. In ospedale Mary aveva con sé una nipote, Rosie, che John incontra una volta in casa. Le offre lavoro come traduttrice poi, quando parte per un servizio, la porta con sé. La relazione fra i due scatena forti contrasti. Mary e Blossom litigano aspramente sul comportamento da tenere nella casa dei 'padroni'. Mary ormai pensa di sentirsi sicura, ma infine Lily, che ha avuto un diverbio con il marito, trova il coraggio per rovesciare la situazione e la manda via. Ora Lily riesce ad allattare la piccola. Mary, sconfitta, perde l'equilibrio mentale. Lily, per dimenticare quanto accaduto, torna a Londra con le figlie per un periodo di riposo.
SCHEDA FILM
Regia: Ismail Merchant
Attori: Gemma Jones - Sig.Ra Freda Davids, James Wilby - John Macintosh, Sarah Badel - Mrs. Evans, Madhur Jaffrey - Cotton Mary, Sakina Jaffrey - Rosie, Laura Umley - Theresa, Neena Gupta - Blosson Cotton, Greta Scacchi - Lily Macintosh
Soggetto: Alexandra Viets
Sceneggiatura: Alexandra Viets
Fotografia: Pierre Lhomme
Musiche: Richard Robbins
Montaggio: Giorgio De Vincenzo, Jack Tucker, Roberto Silvi, John David Allen
Scenografia: Alison Riva
Durata: 125
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: LE STUDIO CANAL PLUS - MERCHANT-IVORY PRODUCTIONS - UIP
Distribuzione: UIP (2000)
CRITICA
"Bette Davis, se ci sei batti un colpo. Ismail Merchant, produttore dei film di Ivory, gioca per la prima volta in proprio, dopo due esperienze tv, dirigendo, senza farsi mancare niente in quanto a colpi di scena sentimentali, un riuscito e palpitante melò in cui aleggia la figura della vecchia diva americana. (...) Spesso in interni, ora eleganti ora da ospizio ora ospedalieri, 'Cotton Mary', che sarebbe piaciuto a Tennessee Williams, è un film zeffirelliano, un 'Tè con Gandhi' che dipana il suo gioco di specchi, entra nella testa di questa donna cinica, infame e sofferente, che soffre di doppi complessi sociali".
(Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 13 maggio 2000)