L'esistenza di Roberto, proprietario di un negozio di ferramenta, è stata sconvolta da drammatici eventi che lo hanno portato a chiudersi in un universo solitario. Poi, un giorno, Roberto incontra il giovane cinese Jun, che non parla una parola di spagnolo e che è arrivato a Buenos Aires in cerca di uno zio. L'argentino accoglierà in casa sua lo straniero e, attraverso la loro singolare convivenza, troverà la strada per risolvere la sua grande solitudine.
SCHEDA FILM
Regia: Sebastián Borensztein
Attori: Ricardo Darín - Roberto, Ignacio Huang - Jun Quian, Muriel Santa Ana - Mari, Enric Rodriguez - Roberto giovane, Ivan Romanelli - Leonel
Sceneggiatura: Sebastián Borensztein
Fotografia: Rolo Pulpeiro
Musiche: Lucio Godoy
Montaggio: Fernando Pardo, Pablo Barbieri Carrera - montatore associato
Scenografia: Valeria Ambrossio, Laura Musso
Costumi: Cristina Menella
Effetti: Alejandro Valente, Juan Elías
Suono: Charly Schmukler, Eduardo Esquide
Altri titoli:
Chinese Take-Away
Cosa piove dal cielo? - Un cuento chino
Durata: 93
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: CINE DIGITAL 4K, 35 MM (1:2.35)
Produzione: PAMPA FILMS, TORNASOL FILMS, TELEFE, IN ASSOCIAZIONE CON ROYAL CINEMA GROUP, COOPERATIVA DE TRABAJO 2001, CASTAFIORE FILMS, ALIWOOD MEDITERRANEO PRODUCCIONES, GLORIAMUNDI FILMS
Distribuzione: ARCHIBALD ENTERPRISE FILM (2012)
Data uscita: 2012-03-23
TRAILER
NOTE
- MARC'AURELIO DELLA GIURIA AL MIGLIOR FILM E PREMIO BNL DEL PUBBLICO AL MIGLIOR FILM ALLA VI EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2011).
CRITICA
"Una mucca piove dal cielo provocando una tragedia: è il surreale inizio di 'Un cuento chino', riuscita commedia del regista argentino Sebastián Borensztein, presentata in concorso al Festival internazionale del film di Roma. Un originale espediente per introdurre un racconto ispirato a una storia vera, che parla di immigrazione e solidarietà senza retorica e con godibile leggerezza. (...) Giocando con i contrasti, non solo dei caratteri, e alternando all'insignificante routine del protagonista gli spassosi siparietti che ne sconvolgono la monotonia - senza lesinare una graffiante critica alla società argentina - Borensztein costruisce un film che tocca diverse corde e, soprattutto, dice alcune cose interessanti sulla vita. Prima di tutto che l'incomunicabilità non esiste e che le barriere sono solo mentali. In secondo luogo che ogni occasione è buona per fare il bene. Infine, che il più delle volte in cambio si riceve più di quanto si dà. È ciò che scoprirà Roberto, un buon uomo, tanto burbero e contraddittorio quanto pronto a farsi carico generosamente delle difficoltà di un altro essere umano, non importa se straniero. Così come - grazie alla sua mania di ritagliare e conservare articoli che riportano fatti incredibili e assurdi, come quello della mucca caduta dal cielo - scoprirà anche che il destino ha tante sfaccettature e percorre strade che a volte si incrociano. Con conseguenze imprevedibili, capaci di dare un senso anche a ciò che apparentemente non ne ha. Offrendo a volte una seconda, inattesa opportunità." (Gaetano Vallini, 'L'Osservatore Romano', 5 novembre 2011)
"Un laghetto, una barchetta e due cinesi innamorati: romantico, ma dal cielo piomba sulla donna una mucca. Tragedia da ridere, lascia il posto a una brillante e minimalistica parabola sull'universale bisogno dell'altro: vincitore del VI Festival di Roma, è 'Cosa piove dal cielo?' dell'argentino Sebastián Borensztein. (...) Il titolo internazionale è 'Chinese Take-Away', ma si direbbe una commedia a km zero, perché Borensztein non inventa nulla, ma nutre meglio, prendendo dall'orto di casa: storia del cinema per ricettario, gag genuine, drammaturgia di stagione, interpreti biologici. E come diceva un celebre architetto 'less is more' per mantra poetico: c'è satira sulle diseguaglianze sociali dell'Argentina e 'l'unione fa la forza' per messaggio, ma anche molto di meno. Un piccolo film, dunque, con nascoste ambizioni e humour dop." (Federico Pontiggia, 'Il fatto Quotidiano', 22 marzo 2012)
"È il film argentino, titolo originale 'Un cuento chino', largamente premiato al Festival di Roma quando lo dirigeva Piera Detassis. Il titolo italiano si rifà al suo inizio, con una mucca che piove dal cielo suscitando il panico in un giovane e in una ragazza su una barca in mezzo a un lago. Come mai? Nessuna risposta per il momento, salvo farci intendere che quei due giovani sono cinesi. (...) la sceneggiatura di Sebastián Borensztein, e dopo la sua regia, hanno costruito con delicatezza un racconto affidato quasi soltanto agli stati d'animo e alle loro pacate illustrazioni. Il personaggio di Roberto, analizzandolo in ogni sua piega, anche con le motivazioni del suo costante cattivo umore; con il personaggio di Jun dando anche una spiegazione realistica di quella mucca caduta dal cielo (...). Attorno altri piccoli fatti, altri dettagli inseriti senza scosse nell'azione, in cifre quiete e raccolte, qua suggerendo sorrisi, là momenti di sincera commozione. Però senza nessuna forzatura, il segno più autentico di un film fatto di cose piccole via via sempre intimamente più grandi. Ne è protagonista, lineare, preciso, finissimo, Ricardo Darín. Lo ricorderete, altrettanto convincente, ne 'Il segreto dei suoi occhi' di Juan José Campanella, premio Oscar." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 23 marzo 2012)
"Ci sono il tema dello scontro tra culture, l'immigrazione, la memoria, le casualità assurde della vita e persino l''Unità'. Sì proprio il nostro giornale che fa la parte del «destino». Ma soprattutto c'è una travolgente ironia surreale così contagiosa da dare il benvenuto fin dalla prima sequenza, quando quella pioggia di mucche dal cielo sull'idilliaco villaggio cinese fa scatenare le prime risate. Stiamo parlando, infatti, di 'Cosa piove dal cielo?' il film che ha ricevuto un doppio premio allo scorso Festival di Roma, mettendo d'accordo pubblico e critica. A firmarlo è il cinquantenne regista argentino Sebastián Borensztein, un passato da pubblicitario e un padre celebre comico che, in questo suo terzo film, mette a frutto l'eleganza della fotografia con la pungente ironia di famiglia per raccontare questa storia di destini incrociati e di realtà che superano l'immaginazione, proprio come nelle storielle cinesi, da cui nasce il titolo originale, 'Un cuento chino'. (...) 'Cosa piove dal cielo?' è davvero una storiella zen che parla di tolleranza, solidarietà e speranza. Tutta da ridere e tutta da gustare." (Gabriella Gallozzi, 'L'Unità', 23 marzo 2012)