Mentre nella sede della Nova Robotics si festeggia il successo di nuovissimi e sofisticati pupazzi meccanici, destinati a sbaragliare sul campo i carri armati di un potenziale nemico, un fulmine cade e, provocando qualche mutamento nel comportamento del robot numero 5, gli consente di concedersi una amena vacanza all'esterno; Newton Crosby, il suo inventore, lo insegue per ricondurlo in Fabbrica e scoprire la causa dell'incidente e mentre anche l'esercito, preoccupato delle conseguenze di un mancato controllo del Robot, si sguinzaglia sulle tracce del fuggiasco, il numero 5 si installa nella casa di Speck, una ragazza amante degli animali e dell'ecologia, e comincia praticamente a vivere di vita propria. Affamato di input qual'è, ingurgita e assimila in una frazione di secondo immagini (TV) e nozioni (vocabolari e libri di ogni sorta), imparando tante cose nuove. Poi fugge ancora, sempre più convinto del fatto che ormai è vivo e, comunque, è terrorizzato da una sola eventualità: quella di essere smontato e, quindi, di dover morire. Ritrovato da Crosby e dalla simpatica Stephanie che hanno fatto amicizia, il numero 5 con uno stratagemma sfuggirà all'esercito e seguirà, felice, i due nel Montana, dove cinquanta ettari di terra di proprietà dell'inventore attendono il trio per una vita più libera e più vicina alla Natura.
SCHEDA FILM
Regia: John Badham
Attori: Tim Blaney, John Garber, Steve Guttenberg - Newton Crosby, Carl Johnson, Marvin J. McIntyre, Brian McNamara, Ally Sheedy - Stephanie Speck, Austin Pendleton - Noward Marner, Fisher Stevens - Ben Jabituya, G.W. Bailey
Soggetto: Brent Maddock, Steve Wilson
Sceneggiatura: Brent Maddock, Steve Wilson
Fotografia: Nick McLean
Musiche: David Shire
Montaggio: Frank Morriss
Durata: 99
Colore: C
Genere: FANTASY
Specifiche tecniche: SCOPE A COLORI
Produzione: RURMAN FOSTER COMPANY
Distribuzione: TITANUS - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT
CRITICA
"Garbata e intelligente favola antibellica del'eclettico John Badham che segue le tenere orme di 'Et' e 'Ritorno al futuro', facendosi beffe di Ronald Reagan, allora presidente degli Stati Uniti, e perfino del mitico John Wayne. Unica nota stonata il fastidioso doppiaggio di Leo Gullotta". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 3 agosto 2000)