Coriolano, eroe senza patria

ITALIA 1964
Sicinio, tribuno della plebe, per diventare il padrone di Roma si allea segretamente con Aufidio, capo dei Volsci, ed insieme cercano di intercettare il grano diretto a Roma, afflitta da una grave carestia. Caio Marzio, con un gruppo di audaci riesce a recuperare il grano ed a scoprire in Sicinio il mandante. Intanto questi a Roma solleva la plebe contro il Senato, ed allorché Marzio, detto Coriolano per la conquista di Corioli, sta per essere proclamato Console, lo accusa di mirare alla dittatura. Coriolano vorrebbe uccidere Sicinio, ma il suo gesto è considerato un crimine e viene condannato all'esilio. Pieno di sdegno verso il popolo e la patria ingrata, Coriolano offre ai Volsci la possibilità di conquistare Roma e giura di punire Sicinio: ma per intercessione dei suoi familiari, promette che tratterà una giusta pace. In Senato Coriolano svela i tradimenti di Sicinio e davanti al popolo romano lo uccide. Per opera di Coriolano, finalmente, Volsci e romani vivranno in pace.
SCHEDA FILM

Regia: Giorgio Ferroni

Attori: Gordon Scott - Coriolano, Alberto Lupo - Sicinio, Lilla Brignone - Volumnia, Philippe Hersent - Console Cominio, Aldo Bufi Landi - Marco, Rosalba Neri - Virginia, Angela Minervini - Livia, Pierre Cressoy - Re Aufidio, Gaetano Quartararo - Giunio Bruto, Nerio Bernardi - Menenio Agrippa, Nello Pazzafini - Prigioniero barbaro, Tullio Altamura - Consigliere di Aufidio, Valerio Tordi - Tullio, Piero Pastore - Furio

Soggetto: Remigio Del Grosso

Sceneggiatura: Remigio Del Grosso

Fotografia: Augusto Tiezzi

Musiche: Carlo Rustichelli

Montaggio: Antonietta Zita

Scenografia: Arrigo Equini

Costumi: Elio Micheli

Aiuto regia: Giancarlo Romitelli

Altri titoli:

Thunder of Battle

Coriolanus: Hero Without a Country

Durata: 96

Colore: C

Genere: STORICO

Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR, PANORAMICA

Produzione: EXPLORER FILM '58, DORICO FILM (ROMA), COMPTOIR FRANCAIS DU FILM (PARIGI)

Distribuzione: EURO INTER

CRITICA
"Il lavoro, che si avvale di espedienti narrativi e risorse spettacolari ormai consueti al genere, non offre motivi di particolare interesse". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 60, 1964).