James è uno scrittore inglese giunto in Italia per tenere una conferenza sulla stretta relazione tra l'originale e la copia nell'arte, argomento del suo ultimo libro. Nell'occasione conosce una giovane gallerista d'origine francese e con lei si intrattiene amabilmente tra le stradine di un piccolo paese del sud della Toscana. Ben presto, però, James si ritrova coinvolto in un gioco pericoloso in cui sarà difficile riconoscere il vero dal falso.
SCHEDA FILM
Regia: Abbas Kiarostami
Attori: Juliette Binoche - Gallerista francese, William Shimell - James Miller, Jean-Claude Carrière - Uomo in piazza, Agathe Natanson - Donna in piazza, Gianna Giachetti - Proprietaria del caffé, Adrian Moore - Il figlio, Angelo Barbagallo - L'interprete, Andrea Laurenzi - La guida, Filippo Troiano - Lo sposo, Manuela Balsimelli - La sposa
Sceneggiatura: Abbas Kiarostami, Massoumeh Lahidji - adattamento
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Bahman Kiarostami
Scenografia: Giancarlo Basili, Ludovica Ferrario
Effetti: Rodolfo Migliari
Altri titoli:
Certified Copy
Roonevesht barabar asl ast
Durata: 106
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: RED ONE CAMERA, DIGITALE, 4K REDCODE RAW STAMPATO A 35 MM - TECHNICOLOR
Produzione: ABBAS KIAROSTAMI, ANGELO BARBAGALLO CHARLES GILLIBERT MARIN KARMITZ NATHANAËL KARMITZ PER ABBAS KIAROSTAMI PRODUCTIONS, MK2 PRODUCTIONS, BIBI FILM, FRANCE 3 CINEMA
Distribuzione: BIM (2010)
Data uscita: 2010-05-21
TRAILER
NOTE
- PREMIO COME MIGLIOR ATTRICE A JULIETTE BINOCHE AL 63. FESTIVAL DI CANNES (2010).
CRITICA
"Uno storico dell'arte tiene una conferenza sul vero e il falso nell'arte (già va il primo sbadiglio). Juliette Binoche e lo storico dell'arte salgono in auto e continuano a parlare di vero e di falso (altri sbadigli). Vanno a prendere un caffè, lo fanno raffreddare, intanto chiacchierano in inglese (sbadiglissimi). Lui risponde al cellulare, Binoche parla in italiano con la padrona (lo spettatore che ama il cinema ha ormai la mascella slogata). Kiarostami in trasferta toscana è come Wenders in trasferta a Palermo: inutile, anche come richiamo per le vacanze intelligenti." (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio', 19 maggio 2010)
"E veniamo al flop di giornata 'Copia conforme', un fiasco inaspettato per una serie di motivi. Primo: perché Abbas Kiarostami qui a Cannes ha solo incassato lodi, Secondo: 'Copia conforme' è interpretato (anzi abitato) da Juliette Binoche che addirittura ha dato la sua immagine a questo festival (chi immaginava che floppava?). Terzo: la pellicola girata in Toscana passa per italiana (che ridere, va a finire che le danno il prossimo David di Donatello). Bene a fine proiezione stampa, qualche applausino non tanto convinto e tanti buh. Parte degli applausini venivano dalle nostre palme. Ci ha fatto velo la Binoche che è deliziosa tanto da far dimenticare i non pochi sbadigli durante i cento minuti. I cento sono riempiti dai fittissimi battibecchi di una coppia non più giovane a zonzo per le colline toscane." (Giorgio Carbone, 'Libero', 19 maggio 2010)
"Decisosi a girare un film di finzione per la prima volta fuori dalla sua terra natale, Kiarostami ha scelto la Toscana per ambientare una contraddittoria storia d'amore tra un professore inglese e una antiquaria francese (William Shimell, nella vita reale un apprezzato baritono, e Juliette Binoche). (...) Seguendo il flusso un po' magico e un po' ingannatore dei dialoghi, lo spettatore è portato a cercare una verità che il film non svela mai del tutto, tanto che uno sceneggiatore di gialli avrebbe molto da ridire sulle piste (false, apparenti o verosimili) che Kiarostami dissemina. Ma il senso del film (e anche il suo bello) è proprio il fatto che quella verità non potrà mai essere raggiunta. E non per un gioco perverso del regista, ma perché il cinema come mezzo espressivo è uno strumento di inganno capace di rendere credibile una 'falsa' realtà grazie alle 'menzogne' degli attori (e qui la Binoche è davvero eccellente). Un discorso che Kiarostami aveva già affrontato in 'Close-up' (1990) e di cui ci offre qui una variante più allegorica e filosofica. Anche perché, lontano dalle sue radici e dalla sua cultura, un vero autore non può che offrire una 'copia' di quello che di solito faceva in patria..." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 19 maggio 2010)
"Dal corpo del capo fuori competizione ai pesi morti in concorso: su tutti, Abbas Kiarostami, che tra Arezzo e Lucignano fa una 'Copia conforme' (da oggi in sala con Bim) di 'Viaggio in Italia di Rossellini', facendo pure dire ai suoi personaggi che una buona copia è spesso meglio dell'originale ... Se il suo cinema, interpreti Juliette Binoche e l'esordiente baritono inglese William Shimell, ha perso la denominazione d'origine iraniana, Kiarostami ha provato a ritrovarla almeno verbalmente, dopo tanto silenzio sulla situazione in patria. Nel giorno in cui a Cannes si viene a sapere dello sciopero della fame iniziato da Jafar Panahi in carcere (dove sta dal 1° marzo), Abbas Cuor di Leone parte all'attacco: 'Non posso capire come un film possa essere un delitto e ancor meno un film che non è stato fatto', quello valso la reclusione all'amico-collega; 'Un cineasta in prigione è un fatto intollerabile'. Come dire, la copia conforme di un originale mai esistito: l'Abbas Kiarostami contro il regime iraniano." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 19 maggio 2010)