Travis, agente speciale dell'FBI, sta cercando di catturare un serial killer in fuga ma passa i suoi guai per via di Kelly McCord, la partner assegnatale d'ufficio che lui ritiene del tutto inadeguata. Scoprirà che le azioni che si pensava fossero compiute dal serial killer in realtà sono opera di un gruppo di mercenari in Vietnam furiosi con la CIA.
SCHEDA FILM
Regia: Sidney J. Furie
Attori: Lorenzo Lamas - Nick Travis, Kristen Cloke - Kelly McCord, Gary Busey - Art Dacy, Brandon Smith - Sceriffo Dobson, Roy Scheider - John Taggart, David Carradine - Lucas McDermott, Dell Yount - Bobby Joe, Tiani Warden - Cyndi, David Jensen (II) - Agente Green
Soggetto: Sidney J. Furie
Sceneggiatura: Greg Mellott
Fotografia: Donald M. Morgan
Musiche: Paul Zaza
Montaggio: Nick Rotundo
Scenografia: Dan Lumino
Costumi: Glenn Ralston
Effetti: Danny Lester - coordinatore
Altri titoli:
Word of Honor
Les enragés
Durata: 95
Colore: C
Genere: THRILLER AZIONE
Produzione: DANIEL GRODNIK, ROBERT SNUKAL PER WORLD OF HONOR
Distribuzione: EAGLE PICTURES - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT
NOTE
REVISIONE MINISTERO GIUGNO 1997
CRITICA
"Non vorremmo dare l'impressione di aver prese troppo sul serio un film che non lo merita. Si potrebbe intitolarlo, chiedendo scusa a Sergio Leone, 'Il bello, il brutto e il cattivo'. Il bello è ovviamente Lorenzo Lamas, indisciplinato ma integro agente che fa coppia con l'insipida e ardimentosa Kristen Cloke, ma il cattivo non è tanto il brutto Gary Busey, il trucido capo violentatore, quanto Roy Scheider, infido e perfido dirigente dell'Fbi. Si apprende dal film che la sigla corrisponde alla triade Fedeltà-Bravura-Integrità dove Bravura sta per Coraggio. Come e perché il cattivo di Scheider trasgredisca a tutti e tre gli imperativi lo racconteremo un'altra volta. Furie è un regista che ha una consolidata reputazione di tecnico brillante, specialista in pezzi di bravura e in effetti visivi. Anche qui non mancano, con l'aiuto di ottimi esperti di effetti pirotecnici, ma in compagnia di una forte carenza tattica e strategica nella messinscena degli scontri. Il che è grave in un film d'azione. La sua costruzione drammatica è così convulsa da far sospettare vigorosi tagli da parte dei distributori italiani che volevano evitare il divieto ai minori". (Morando Morandini, 'Il Giorno', 19 luglio 1997)