Nel quartiere di King's Cross, un rampante architetto londinese, in seguito all'incontro con un ladruncolo di origine musulmana, rivaluta tutta la sua vita...
SCHEDA FILM
Regia: Anthony Minghella
Attori: Juliette Binoche - Amira, Jude Law - Will, Robin Wright - Liv, Martin Freeman - Sandy, Ray Winstone - Bruno, Vera Farmiga - Oana, Rafi Gavron - Miro, Poppy Rogers - Beatrice, O-T Fagbenle - Joe, Rad Lazar - Dragan, Roberto Purvis - Luca, Branka Katic - Tanya, Caroline Chikezie - Erika, Anna Chancellor - Kate, Daon Broni - Yakubu, Juliet Stevenson - Rosemary, Eddie Joseph - Paul, Mark Benton - Legge, Romi Aboulafia - Orit, Michael Smiley - Thaddeus, Velibor Topic - Vlado, Ed Westwick - Zoran, Hu Ting-Ting - Wei Ping, Eleanor Matsuura - Ruby
Sceneggiatura: Anthony Minghella
Fotografia: Benoît Delhomme
Musiche: Karl Hyde, Gabriel Yared, Rick Smith
Montaggio: Lisa Gunning
Scenografia: Alex McDowell
Arredamento: Anna Pinnock
Costumi: Natalie Ward
Effetti: Viktor Muller, Universal Production Partners (UPP)
Durata: 120
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM, SUPER 35 (1:2.35)
Produzione: MIRAMAX FILMS, MIRAGE ENTERPRISES
Distribuzione: BUENA VISTA INTERNATIONAL ITALIA (2007)
Data uscita: 2007-02-09
CRITICA
"Anthony Minghella realizza il suo film migliore giocando con intelligenza sui sentimenti. Nel classico triangolo, un architetto (Jude Law), la sua compagna (Robin Wright Penn) e una sarta bosniaca (Juliette Binoche), danno vita a una storia lieve, spiritosa e commovente. (...) Minghella ha la misura per affrontare l'argomento immigrazione, senza pietismi o condanne, entrando nel cuore di ognuno attraverso l'infelicità della giovane coppia. Una Londra periferica e angusta è la collocazione della storia, lontana dalle carinerie di 'Notting Hill', ma non meno coinvolgente e la Binoche è meno glaciale del solito." (Adriano Di Carlo, 'Il Giornale', 9 febbraio 2007)
"Sedotto pubblico e Oscar col 'Paziente inglese' e mr. Ripley, Anthony Minghella fa con questo film uno scivolone storico rompendo tutto, sceneggiatura, credibilità, cast. (...) È il regista che deve chiedere scusa per un film dalle due anime, una bergmaniana e una alla Loach, entrambe sbagliate: parte male e continua peggio. Raro ascoltare battute tanto ridicole, attori così distratti: specie i bravi, quando sbagliano, lo fanno alla grande e la Binoche, pur facendo muovere il mento, è la caricatura di se stessa. Retorica, buonismo, sociologia spicciola, plusvalori esistenziali (ragazzina disturbata con capriole): nulla è al posto giusto e son 2 ore piene." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 febbraio 2007)
"'Complicità e sospetti' è uno di quei film che magari non convincono fino in fondo ma lasciano qualcosa dentro. (...) Pur trattate con finezza e affidate a ottimi interpreti, non sempre le contingenze individuali si legano al quadro sociologico, né la conclusione ottimista sembra intonata alle premessi; ma ciò che il regista fa intravedere, con indiscutibile maestria, di una metropoli in fermento giustifica la visita al film." (Alessandra Levantesi, 'La Stampa', 16 febbraio 2007)
"'Complicità e sospetti' di Anthony Minghella esplora il lato oscuro dell'animo umano. Il regista mette a fuoco temi caldi come l'assenza di responsabilità, la paura di amare e la convivenza fra ricchi e poveri, ma lo fa concentrandosi sulla pura forma. Ed è così che rende chiaro ciò che vuole mostrare: la solitudine. Così amara e così onnipresente nella nostra società. Un film elegante e intenso, dove però deludono le interpretazioni dei protagonisti, ai quali forse Minghella ha chiesto troppo." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 16 febbraio 2007)